TAGLIA STIME DI CRESCITA ITALIA A 0-0,5%

Moody’s: in Italia alto rischio di elezioni anticipate dopo il voto europeo

di Stefania Arcudi

2' di lettura

L'agenzia di rating Moody's vede «un significativo rischio di elezioni anticipate in Italia, probabilmente dopo le elezioni europee» in calendario in primavera. Lo ha detto Kathrin Muehlbronner, senior vice president e lead analyst per l'Italia di Moody's, a margine della Credit Trends Conference in corso a Milano. Questo perché potrebbero cambiare gli equilibri all'interno dell'attuale maggioranza, ma per il momento non è facile prevedere quali saranno le evoluzioni: «Non è chiaro cosa succederà al Governo dopo le elezioni europee» e, anche da un punto di vista di mercato, la situazione resta nebulosa perché «gli investitori fanno fatica a “prezzare” il rischio politico, quindi stanno a guardare e in parte questo è quello che abbiamo visto a settembre».

Potrebbe esserci bisogno di formare una nuova coalizione di Governo, se non emergesse una maggioranza netta, «cosa che porterebbe nuova incertezza», ha detto l'economista.

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Verso taglio delle stime di crescita a 0-0,5%
Moody's prevede inoltre di abbassare le proprie stime di crescita, «sicuramente sotto l'1%, probabilmente a un valore tra 0 e +0,5% nel 2019», perché «le misure di riforma sono state rimandate, anche tutta l'europa sta rallentando, questo non è positivo». La precedente stima dell'agenzia, di novembre scorso, parlava di una crescita dell'1,3% nel 2019. Questo, almeno per il momento, non dovrebbe incidere sul rating sovrano dell'Italia: «Abbiamo un outlook stabile, copre 12-18 mesi, ci dovrebbero essere performance molto diverse da quelle attese per cambiare ancora l'outlook e non vediamo cambiamenti. Non tendiamo a focalizzarci su un trimestre o due, ma su un periodo più lungo, abbiamo considerato che la crescita sarà debole per un paio di anni», sotto l'1%, ha detto.

Prossima revisione del rating a marzo
La valutazione era stata abbassata a “Baa3” a ottobre 2018, con outlook stabile, «cosa che riflette il basso rischio di una crisi di liquidità». La prossima revisione del rating dell'Italia è attesa per marzo. Per quanto riguarda invece il deficit, «i target fiscali fissati dall'Italia non sono un game changer per noi. Le prospettive di crescita ora sono più deboli. Noi attendiamo un deficit al 2,5% per quest'anno e il prossimo», ha detto, ribadendo che «non è atteso un significativo ribasso».

No rischio contagio da Italia a Europa
L'Italia è in recessione tecnica, ha aggiunto Muehlbronner, e «questa è una fonte di preoccupazione, ma non prevediamo recessione per l'intera area euro. Mi aspetto che le stime sull'Europa saranno riviste leggermente al ribasso (le precedenti parlavano di una crescita dell'1,9% nel 2019)». «Parlando da un punto di vista europeo, in una prospettiva più ampia, vediamo che non c'è un elevato rischio contagio dall'Italia, ma neppure da altri Paesi, che hanno fatto progressi», ha detto, sottolineando che «è positivo» che nonostante le tensioni di vario segno non ci sia stato un contagio. Inoltre, «i costi di finanziamento rimangono bassi nell'Eurozona, ma sono saliti in Italia a causa del rischio politico interno», ha detto Muehlbronner, sottolineando che l'agenzia di rating ritiene che in Europa «il rischio politico resterà elevato e in Italia sta già incidendo sui conti pubblici».

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