criptoeconomia

Il contestato youtuber PewDiePie sceglie la «Youtube su blockchain» per i video in streaming

di P.Sol.

2' di lettura

Per Youtube potrebbe essere un segnale: una delle sue creature, una delle star del video più famose - e dibattute - del mondo ha voltato le spalle, almeno in parte. PewDiePie, youtuber da 93 milioni di follower e 21 miliardi di video visualizzati, ha infatti deciso che da domenica 14 aprile i suoi video in streaming saranno distribuiti in rete mediante la piattaforma Dlive, basata su blockchain, anche se continuerà a pubblicare su Youtube video registrati.

A dir la verità la scelta di spostarsi sulla “Youtube su blockchain” potrebbe essere più determinata da opportunità di carattere “politico” che non da motivazioni economiche. L’accordo con Dlive arriva dopo che PewDiePie è finito nel mirino di una petizione, firmata da oltre 80mila persone, per mettere al bando il suo canale Youtube accusato di essere una piattaforma di diffusione delle idee di suprematismo bianco dopo che il suo nomen era comparso tra gli ispiratori dell’autore della strage nelle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda.

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In ogni caso Dlive è una piattaforma decentralizzata di streaming live basata su una blockchain il cui funzionamento è garantito mediante una criptovaluta specifica, Lino, utilizzata per le transazioni tra creatori dei contenuti e utenti, che evita così di trattenere una parte dei compensi come commissione. Lino ha raccolto l’anno scorso 20 milioni di dollari mediante un collocamento privato di token.

PewDiePie non è comunque la prima star del video a rivolgersi a piattaforme autonome per evitare le polemiche ed essere indipendenti. Ma è la prima a scegliere la blockchain e le criptovalute, tecnologie che sono più apprezzate dai millennials che formano la gran parte del suo pubblico: quasi la metà della sua audience ha un’età compresa tra 18 e 24 anni. Felix Kjellberg, questo il suo vero nome, ha iniziato a pubblicare video su Youtube nel 2010, specializzandosi nella prova dal vivo dei videogame. Una volta raggiunta la popolarità ha debordato al di fuori del semplice gaming esponendosi in prima persona sui dibattiti in rete. Finendo così nel fuoco di fila delle polemiche per le idee spesso provocatorie espresse sui temi più controversi.

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