il calendario delle scadenze

Italia, dagli altri rating al giudizio Ue: i 4 mesi di fuoco per Governo e conti pubblici

di Andrea Marini

Rating e non solo, quattro mesi di fuoco per i conti pubblici

3' di lettura

Con il rating di Fitch è iniziato per i conti pubblici italiani un calendario di fuoco che arriverà fino a giugno, quando la Commissione Ue, con la pubblicazione delle raccomandazioni paese, esprimerà il giudizio sui conti pubblici italiani. Qui si capirà se al governo verrà chiesta una manovra correttiva, e di quale entità. Nel mezzo, ci saranno i rating anche di Moody’S e S&P’s, la presentazione del Def, la diffusione dei dati Istat sul Pil e le previsioni economiche di primavera da parte sempre della Commissione Ue.

Il rating di Fitch
Il 22 febbraio è la data nella quale Fitch ha rivisto il rating per l’Italia, confermandolo a BBB con un outlook negativo. Fitch ha rivisto al ribasso le sue previsioni economiche per l’Italia: stima per il 2019 una crescita dello 0,3% del Pil (da +1,2% previsto inagosto) e dello 0,6% nel 2020. L’agenzia prevede inoltre un aumento del deficit al 2,3% del Pil nel 2019, contro il 2% stimato dal governo italiano, e al 2,7% nel 2020, partendo dal presupposto che non scatteranno le clausole di salvaguardia con l’aumento dell’Iva.

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I dati Istat su deficit e Pil
Venerdì 1° marzo l’Istat diffonderà i dati 2018 su Pil e indebitamento delle amministrazioni pubbliche (vale a dire il rapporto deficit Pil). L’attenzione sarà soprattutto sul rapporto deficit Pil, per capire quale sarà il trend che si trascinerà nell’anno in corso (il governo, dopo l’intesa con Bruxelles ha previsto un 2,04%). Il dato sul Pil, invece, sarà sotto la lente soprattutto il 5 marzo, quando l’Istat comunicherà la stima definitiva del Pil nel quarto trimestre 2018: bisogna vedere se verrà confermato il -0,2% diffuso lo scorso 31 gennaio. Se il dato verrà rivisto al ribasso si allontanerà ancora di più il target dell’1% nel 2019 indicato dal governo.

GUARDA IL VIDEO / Dalla frenata del Pil effetti su conti ed economia reale

Il rating di Moody’s
Il 15 marzo è la scadenza per la revisione del rating sovrano dell’Italia da parte di Moody's, che ad ottobre ha tagliato il rating da Baa2 a Baa3. L’outlook, cioè l’aspettativa previsionale, è stabile. Sarà il secondo appuntamento con le agenzie di rating per i conti pubblici dell’Italia, dopo quello di Fitch.

Dal Def di aprile al rating di Standard & Poor’s
Il 10 aprile il governo deve presentare come ogni anno il Def, il documento di economia e finanza, con l’aggiornamento delle nuove stime, dal Pil al debito, dal deficit all’occupazione. Il 26 aprile è atteso l’ultimo rating, quello di Standard & Poor’s. Ad ottobre l’agenzia aveva confermato il rating italiano a BBB ma l’outlook era stato rivisto al ribasso, a negativo da stabile.

La stime Istat per il 2019
Il 30 aprile l’Istat pubblicherà la stima preliminare del Pil nel primo trimestre 2019, mentre la prima settimana di maggio la Commissione Ue pubblicherà le previsioni economiche di primavera, con le stime non solo sul Pil ma anche su deficit-Pil e debito-Pil nel 2019. Infine il 31 maggio arriverà la stima definitiva sul Pil del primo trimestre del 2019. Tutti elementi che saranno determinanti nel formare il giudizio della Ue sui conti pubblici italiani del 2019.

L’appuntamento clou di giugno
Dopo le elezioni europee del 26 maggio, la Commissione Ue (probabilmente le prime settimane di giugno) pubblicherà le raccomandazioni paese: tra la fine di maggio e l’inizio di giugno di ogni anno la Commissione Ue pubblica queste “pagelle” sulla traiettoria dei conti pubblici dei Paesi europei, sulle riforme attuate e le azioni da intraprendere nei successivi 12-18 mesi. In questa occasione Bruxelles potrebbe chiedere all’Italia una manovra correttiva.

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