la fine della crisi politica

Israele, il governo Netanyahu-Gantz ottiene la fiducia alla Knesset

Dopo un ritardo di tre giorni il nuovo governo di emergenza nazionale si presenta davanti al Parlamento

(REUTERS)

2' di lettura

Dopo un ritardo di tre giorni giura davanti alla Knesset il nuovo governo di emergenza nazionale di Benyamin Netanyahu e Benny Gantz. Due premier a rotazione per 18 mesi l'uno dopo l'altro, 36 ministri e 16 vice: si tratta del più numeroso esecutivo della storia del Paese, un record.

Con 76 voti a favore e 46 contrari la Knesset ha espresso la propria fiducia al governo unitario, mettendo così fine ad oltre un anno di stallo politico. In precedenza la Knesset, con 73 voti a favore, ha scelto come suo nuovo presidente Yariv Levin, un esponente del Likud.

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Il ritardo nela formazione del governo - l'ennesimo colpo di scena di una crisi lunga più di un anno e costata 3 tornate elettorali - è stato causato giovedì scorso da una sollevazione di influenti membri del Likud (il partito di Netanyahu) che non hanno ricevuto incarichi ministeriali o che si sono dichiarati insoddisfatti di quelli avuti.

Nessun problema invece per il partito di Gantz, Blu-Bianco, che ha ottenuto dicasteri importanti tra cui la Difesa per lo stesso Gantz (venerdì scorso si è dimesso da presidente della Knesset), gli Esteri, con l'ex capo di stato maggiore Gabi Ashkenazi e la Giustizia con Avi Nissenkorn. Da segnalare l’arrivo al governo per la prima volta di un'ebrea di origine etiope, comunità più volte dimenticata dalla società israeliana: Pnina Tamano-Shata avrà infatti l'importante dicastero dell'Immigrazione.

Sanità, economia e sicurezza sono i tre compiti prioritari che il premier Benyamin Netanyahu ha rivendicato al governo di emergenza e di unità nazionale. Nel suo discorso il premier ha aggiunto che «come primo passo formerà un gabinetto ministeriale per affrontare una eventuale seconda ondata di coronavirus». Netanyahu ha poi attaccato l'Iran ed ha denunciato i tentativi del Tribunale penale dell'Aja di voler incolpare i soldati israeliani per crimini di guerra. Il prmier israeliano ha infine confermato l'intenzione di voler procedere all'estensione della sovranità dello Stato a parti della Cisgiordania sulla scia del Piano di pace di Trump.

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