lotta al covid

Firmato il Dpcm in vigore fino al 6 aprile. Scuole chiuse in zone rosse o ad alto contagio. Resta divieto di asporto di bevande dai bar dopo le 18

In zone rosse chiusi barbieri, parrucchieri e centri estetici. Le misure sono state illustrate in una conferenza stampa convocata nel tardo pomeriggio. All’incontro non ha partecipato Draghi

Nuovo Dpcm, in diretta da palazzo Chigi la conferenza stampa

6' di lettura

Dal 6 marzo chiuderanno in zona rossa le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia ed elementari. Nelle zone arancioni e gialle, invece, i presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell'attività scolastica: 1.nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; 2.nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell'arco di 7 giorni; 3.nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico. Fanno riferimento alla scuola le principali novità del nuovo Dpcm anti-coronavirus firmato oggi dal premier Mario Draghi: sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 (quindi anche a Pasqua e Pasquetta). Nella sostanza il Governo ha seguito le indicazioni del Cts. Sulla scuola ha prevalso la linea del ministro Bianchi, contrario a una chiusura automatica degli istituti anche nelle zone arancioni.

Il Dpcm del 2 marzo

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Le misure sono state illustrate in una conferenza stampa alle 18,45 con i ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza. All'incontro hanno partecipato anche il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Ma non il premier. Draghi ha lasciato che fossero ministri e scienziati a illustrare le misure concordate in una cabina di regia allargata e nelle riunioni con gli enti locali. La ministra delle Regioni ha sottolineato il «cambio di metodo e di condivisione» rispetto al governo Conte delle nuove norme.

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Resta divieto di asporto di bevande dai bar dopo le 18

Nel pacchetto anche una novità per le attività commerciali, che ha spinto il presidente dell’Anci Decaro a parlare di misura che incoraggia la movida. Con il nuovo decreto viene infatti meno il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. «Scuole chiuse ma movida libera» ha attaccato Decaro. A stretto giro è giunto il chiarimento del ministero della Salute: «A proposito delle notizie di stampa riguardanti la disciplina delle “attività dei servizi di ristorazione” in relazione all'asporto, è rimasto il divieto di asporto per le attività dei bar (codice ATECO 56.3) dopo le 18, come per gli altri esercizi commerciali della stessa tipologia». Ciò che viene consentito ora è «l'asporto solo fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). Resta, ovviamente, vietato il consumo sul posto».

Per quanto riguarda spostamenti da e per l’estero, si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “COVID tested”.A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l'ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.

Il Dpcm conferma fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l'eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.

Si istituisce un “tavolo permanente” presso il Ministero della salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell'Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell'allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.

Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l'apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Sempre dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all'aperto e 200 al chiuso per ogni sala. Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.

Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Speranza: segnali robusti di ripresa della curva

«Su Dpcm lungo confronto con regioni e Cts. Il principio guida del nuovo dpcm, adottato dopo confronto ampio con Parlamento e Regioni, è la tutela della salute come questione fondamentale e faro, linea guida essenziale. Per ricostruire il Paese, per lo sviluppo del Paese, bisogna vincere la pandemia. La curva dà segnali piuttosto robusti di ripresa e risalita e facciamo i conti con alcune varianti temibili del virus come la variante inglese, ma anche variante sudafricana e sudamericana», ha spiegato Speranza durante la conferenza stampa. «Differenziare i territori è la strada giusta», ha continuato. «L’innovazione più rilevante riguarda le scuole. La variante inglese ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani. Questo ci ha portato a determinare che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in Dad, così come nei territori dove il tasso di incidenza del virus è pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti».

«Riflessione su allungamento calendario»

Speranza ha ricordato che «il tema della scuola è decisivo, c'è l'attenzione di tutto il governo. Abbiamo deciso le misure che ho prima illustrato perché c'è un fatto nuovo, la capacità d'impatto della variante inglese sulle generazioni più giovani. È un impatto che diffonde il contagio e che può aumentare la velocità della curva. Continueremo ad analizzare i dati e valuteremo se ci sarà necessità di aggiornare le misure. Io ritengo che ci sarà bisogno di un'ulteriore riflessione» su un eventuale allungamento del calendario scolastico.

Gelmini: Dl sostegno in una settimana,avrà risorse per Dad

La chiusura delle scuole determina la necessità per i genitori di gestire i figli a casa. «Attraverso il decreto Sostegno, pronto in 7-10 giorni, saranno stanziate risorse, credo superiori ai 200 milioni di euro per sostenere i congedi parentali», ha assicurato Gelmini. Nel provvedimento «risorse anche retroattive e per dad». La ministra delle Regioni ha sottolineato il «cambio di metodo e di condivisione» rispetto al governo Conte delle nuove norme.

In zone non rosse c'è discrezionalità Regioni

Quanto alle soluzioni previste dal Dpcm per la scuola, Gelmini ha sottolineato che «la chiusura delle scuole è prevista solo nelle zone rosse ed è un provvedimento eccezionale». Nelle zone di diverso colore, ha poi aggiunto, «le Regioni hanno chiesto un parametro uniforme . e il parametro individuato è quello dei 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. Ma viene lasciata una discrezionalità ai governatori sui contagi nei loro territori».

Locatelli: variante inglese infetta più i bambini, ma non in forme più gravi

Alla base della stretta sulle scuole la corsa delle varianti. Le mutazioni si stanno infatti espandendo sul territorio nazionale sempre più rapidamente e lo dimostrano i risultati dell'ultima indagine dell'Istituto superiore di sanità (Iss): il 54% delle infezioni Covid-19 nel nostro Paese è dovuto proprio alla variante inglese, il 4,3% a quella brasiliana e lo 0,4% alla sudafricana. «Abbiamo anche noi evidenze chiare sul fatto che la variante inglese è più trasmissibile nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni nelle quali vi è un aumento del numero di casi infetti come Sars-Covid 2 - ha spiegato il presidente del Css Franco Locatelli- . Questo maggiore potere infettante o contagiante non si associa a patologia più grave. I bambini, per dare un messaggio molto chiaro, restano fortunatamente risparmiati dalle forme più gravi».

La ricerca di un’intesa sulla scuola

Le misure sulla scuola sono state discusse fino all’ultimo, anche per le implicazioni che hanno sulle famiglie. Stamattina alle 9,30 c’è stata una nuova riunione tra il presidente del Consiglio e gli esponenti della maggioranza per definire la stretta contro la diffusione del coronavirus in un quadro complicato dall'impatto delle varianti Covid. A Palazzo Chigi sono stati convocati tra gli altri la ministra Gelmini, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, e il presidente del Cts Locatelli. Convocata per le 12, invece, la cabina di regia governo-enti locali con i rappresentanti delle Regioni, l’Anci e l’Upi. L’obiettivo è fare un nuovo passaggio con le Regioni sulla scuola prima della firma del decreto.

Nuovo Dpcm in vigore fino al 6 aprile

L’allarme per la risalita dei contagi, anche per effetto delle varianti, è dunque sempre più alto. La linea resta rigorosa, con un inasprimento delle misure in zona rossa, a partire dalla chiusura di tutte le scuole. Tra i ministri è emersa però una prima, vistosa, spaccatura su cosa fare nelle aree arancioni: se chiudere le scuole e disporre anche lo stop per negozi e centri commerciali. Dal 6 marzo al 6 aprile resterà ad ogni modo la divisione in fasce e non ci saranno allentamenti. Anzi, in zona rossa chiuderanno i barbieri, parrucchieri e soprattutto tutte le scuole, anche asili, elementari e medie. «Questo Dpcm - ha spiegato Speranza, rispondendo a una domanda sulla presenza di eventuali deroghe per i ricongiungimenti durante le festività pasquali - sarà vigente dal 6 di marzo al 6 di aprile quindi le festività pasquali sono comprese dentro la fascia di questo Dpcm. È evidente che il Governo valuterà col supporto tecnico scientifico degli esperti l'evoluzione della curva epidemiologica nelle settimane che verranno e valuterà eventualmente come adeguare le misure rispetto all'obiettivo che al momento è piuttosto distante su un piano temporale. Però le misure sono queste al momento e coprono anche le festività della Pasqua».

Restrizioni prorogate

Per il resto, l'impianto del provvedimento resta quello comunicato già venerdì alle Regioni: chiusura serale per bar e ristoranti, stop agli spostamenti (già disposta con decreto legge), con l'eccezione della riapertura di cinema e teatri dal 27 marzo. Fiere e discoteche chiuse anche in zona bianca secondo la bozza; piste e impianti di sci chiusi fino al 6 aprile. Un tavolo con le Regioni aprirà poi la discussione sui parametri da adottare per il futuro per distinguere le aree rosse, arancioni e gialle: per ora i criteri non cambiano. Nella cabina di regia a Palazzo Chigi si discute anche l'urgenza di intervenire con i ristori per chi chiude, a partire dal decreto legge atteso entro la prossima settimana.

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