ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa protesta

Superbonus, amministratori di condominio: con blocco cessioni crediti più morosità e contenziosi

La decisione per il presidente Anaci Burrrelli spazza via tutta la partita della riqualificazione energetica del nostro patrimonio immobiliare

di Annarita D'Ambrosio

3' di lettura

La categoria degli amministratori di condominio non ci sta. Già prima del via libera al decreto blocca cessioni chiedevano di essere consultati, oggi sollecitano il Governo a sedersi subito attorno ad un tavolo per cercare di correre ai ripari ed evitare una situazione esplosiva destinata a travolgere tutto. Non nasconde la rabbia il presidente Anaci Francesco Burrelli, ingegnere alla guida dell’Associazione nazionale amministratori condominiali immobiliari dal 2014. «La decisione del Governo - ci dice - spazza via tutta la partita della riqualificazione energetica del nostro patrimonio immobiliare, proprio nel momento in cui l’Europa è intenzionata a sollecitare interventi in tal senso. La riqualificazione diventa possibilità per pochi, per condomìni di proprietari facoltosi, tagliando fuori chi è in difficoltà».

Le pericolose reazioni a catena

Aumenterà la morosità in condominio, già incrementata causa spese energetiche, perché lavori che si ritenevano a costo zero così non sono - precisa Burrelli - aggiungendo che è la fine anche «per quelle delibere che alcuni condomìni si apprestavano ad approvare per giocare la partita del 90% in attesa di un aiuto dello Stato in vista anche proprio delle prossime decisioni europee sull’efficientamento energetico». A cascata - prosegue Burrelli - «si sono bloccate le Regioni e le Province che per rilanciare l’economia nei propri territori avevano acquistato i crediti, bloccati i professionisti coinvolti nei vari passaggi della complessa procedura di avvio dei lavori, con l’amministratore a far da parafulmine delle grandi aziende appaltatrici. Questo in estrema sintesi aumenterà il contenzioso in condominio».

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Bonus edilizi occasione persa

Quanto accaduto «non fa bene al mondo del condominio ed all’intero paese» è la sintesi del presidente Unai Rosario Calabrese. Le recenti «decisioni sui bonus edilizi - aggiunge - si innestano in una tradizione di improvvisazione, pressappochismo e scarsa professionalità che ha contraddistinto tutta l’epopea dei bonus e superbonus negli ultimi anni. Una operazione che poteva invece essere proficua per l’economia del nostro paese. L’amministratore - conclude il presidente dell’Unione nazionale amministratori d’immobili, nata 55 anni fa e che tra pochi giorni, dal 24 al 26 febbraio, si riunisce a congresso - non era stata figura trattata adeguatamente sin dall’avvio dell’iniziativa ed ora si trova a dover subire le conseguenze più pesanti nel raccogliere le proteste legittime dei condòmini per lavori che nella gran parte dei casi sono iniziati e nemmeno saranno conclusi».

Sanata «questa fase di allarmante criticità bisognerà ripensare a tutta la filosofia dei bonus edilizi - precisa Appc in una nota a firma del presidente Vincenzo Vecchio e del segretario Mario Fiamigi - ritornare a immaginare e praticare soluzioni, nello spirito del Piano Fanfani del secondo dopoguerra, per affrontare le ristrutturazioni edilizie in base ai criteri dettati dall’Unione europea ai fini della rivoluzione energetica». Appello all’unità in questa delicata fase: «si costituisca subito - concludono Vecchio e Fiamigi - un tavolo interparlamentare emergenziale intorno al quale si confrontino tutte le forze politiche (di maggioranza e minoranza) e sindacali rinunciando a istanze populiste e corporative».

Giuseppe Bica, presidente dell'Anammi conferma che «ancora una volta, nell'occhio del ciclone-superbonus ci sono gli amministratori di condominio, chiamati a fermare una giostra totalmente fuori controllo e con le armi spuntate, stretti tra le banche, le imprese edili e i condòmini. All'Anammi il 110% è apparso da subito un percorso ad ostacoli ma, negli ultimi dodici mesi, le cose sono peggiorate. Il blocco della cessione dei crediti, attuato ben prima del decreto, ha definitivamente compromesso la gestione. Confidiamo ancora che si possa trovare una soluzione capace di aiutare imprese, condòmini e professionisti e siamo disposizione del Governo per dare il nostro contributo, a sostegno di tutta la categoria».

I cantieri fermi che non riapriranno più

Accorato l’appello della presidente Anapic Lucia Rizzi: «Il Governo fermi il collasso generale del sistema economico che darà l’avvio ad un drammatico effetto domino: imprese edili chiuderanno, i cantieri avviati resteranno bloccati, le categoria professionali e gli studi saranno bloccati. Gli amministratori di condominio dovranno fare i conti con la riscossione di quote straordinarie che non potranno mai essere recuperate in detrazione o con sconto in fattura e aumenterà vertiginosamente il contenzioso che prevederà un numero crescente di immobili che finiranno all’asta».

Un altro periodo buio per gli amministratori si profila all’orizzonte secondo Sabrina Apuzzo di Naca. «Il decreto approvato ieri dal governo - dice - rappresenta una minaccia per tutta l'operazione superbonus, molti cantieri già fermi da tempo potrebbero essere chiusi definitivamente.Il Governo in 24 ore ha bloccato un sistema alla cui infrastruttura ha dedicato circa due anni. Oggi molti condomìni che a gennaio avevano versato acconti ai tecnici per accedere al bonus 90% o anche 50% con sconto in fattura, vedono cancellate anche questa ulteriore opportunità. Con il Decreto del 16 febbraio in Italia é venuto meno il legittimo affidamento e la credibilità dello Stato, di un Governo che prima legifera e poi lunedì 20 febbraio si confronta con le associazioni di categoria coinvolte».


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