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Demografia, società e salute, per istruzione e sanità vince l’asse tosco-emiliano

Da Prato meno iscritti all'Aire. Trieste è la più attrattiva per il saldo migratorio

di Giacomo Bagnasco

(Kzenon - Fotolia)

2' di lettura

Corre lungo l’asse dell’Appennino tosco-emiliano una buona parte delle eccellenze relative al capitolo che raggruppa gli aspetti demografici, sanitari e sociali. Bologna, la “ Dotta ”, replica il successo dell’anno scorso puntando ancora di più sul fattore istruzione. Al primato per la quota di diplomati ha aggiunto quello relativo ai laureati: sono addirittura il 44,3%, il quadruplo di quelli di Crotone, ultima in questo indicatore.

Il Sud arranca pure in questa classifica di settore. Schiera solo quattro province nella prima metà della graduatoria (Cagliari 18ª, Pescara 23ª, L’Aquila 35ª e Ragusa 51ª) e riempie tutte le caselle dal 90° al 107° e ultimo posto, occupato da Caltanissetta. Male anche Napoli, penultima e, tra l’altro, maglia nera per l’alta densità abitativa (la più bassa è a Nuoro). E dire che la città partenopea e la sua provincia, così come altri territori del Meridione, ottengono qualche risultato brillante, legato principalmente al fatto di avere una popolazione con una minore quota di anziani e una maggiore quota di persone in età lavorativa (con Caserta in testa), così come un quoziente di natalità ben più alto della media. Un aspetto, quest’ultimo, per cui prevale su tutte Bolzano, mentre permane la crisi sarda con tre province (Cagliari, Oristano e Sud Sardegna) negli ultimi tre posti.

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Invece l’Emilia Romagna accelera nettamente, piazzando tre aree nelle prime cinque (dopo Bologna, Modena è seconda e Parma quinta) e addirittura sette nelle prime 20. La Toscana risponde con il quarto posto di Pisa, il sesto di Firenze e il nono di Siena, ma va segnalata anche la terza posizione di Roma, frutto di ottimi piazzamenti nei parametri sull’istruzione (è prima per gli anni di studio) e di altri buoni risultati.

Tra medicina e migrazioni

Sul versante sanitario Siena intasca il successo per la quota di medici specialisti e Terni per quella di medici di medicina generale. Dopo essere stata la più bersagliata, la provincia di Bergamo registra ora meno casi di Covid di tutte le altre. La più alta speranza di vita alla nascita tocca a Firenze, che sfiora gli 84 anni, la più bassa si registra a Caltanissetta con poco più di 80. E questo è un dato a cavallo tra salute e demografia.

Alla demografia sono dedicati diversi altri indicatori, tra cui il saldo migratorio totale, con Trieste in testa per crescita della popolazione. Prato ha la quota più elevata di immigrati regolari (il 22,6%), seguita da Piacenza e Milano, e il minore numero di iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (2,76 ogni 100 abitanti, mentre a Enna, ultima, ce ne sono addirittura 52 ogni 100). Un’altra siciliana, Siracusa, è invece in testa per gli anni di età delle donne al parto del primo figlio: pure nella provincia sud-orientale dell’isola, tuttavia, la media è superiore ai 30 anni. Il dato si alza progressivamente fino a oltrepassare i 33 anni, con Milano e Firenze appaiate all’ultimo posto.

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