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Da Gmail a Docs: l’AI generativa di Google sbarca su pc e smartphone

L’azienda ha anche messo a disposizione degli sviluppatori una “cassetta degli attrezzi” che permetterà loro di programmare servendosi dell'ultima e più evoluta forma di intelligenza artificiale

di Antonio Larizza

Tra super app e ChatGPT, il futuro delle Big Tech

3' di lettura

Google avanza sull'intelligenza artificiale generativa. Oggi l’azienda ha annunciato due importanti novità: lo sbarco dell'intelligenza artificiale generativa nei prodotti dell’ambiente Workspace – da Search a Maps, passando per Gmail e Docs – e la messa a disposizione degli sviluppatori di una “cassetta degli attrezzi” che permetterà loro di programmare servendosi dell'ultima e più evoluta forma di intelligenza artificiale marchiata Big G.

Rendere Gmail, Documenti e Chat più utili

«Nella nostra suite di produttività – spiega Johanna Voolich Wright, Vice President Product di Google Workspace - i progressi in ambito AI stanno già aiutando 3 miliardi di utenti a risparmiare più tempo con “Smart Compose” e “Smart Reply”, a generare riassunti per “Docs”, ad avere un aspetto più professionale nelle riunioni e a rimanere al sicuro contro malware e attacchi di phishing».

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Ma ecco la novità. «Da oggi – continua Johanna Voolich Wright – offriamo agli utenti di Workspace la possibilità di sfruttare la potenza dell’AI generativa per creare, connettersi e collaborare come mai prima d’ora. Per iniziare, daremo la possibilità a tester di fiducia di provare una prima serie di funzionalità di scrittura alimentate dall’AI in “Docs” e “Gmail”».

La sfida a ChatGPT - l'intelligenza generativa powered by Microsoft mai citata nell’annuncio ma onnipresente nella sostanza - è lanciata.

Con grande enfasi Google avvia la sperimentazione che farà dichiaratamente tesoro dei feedback degli utenti. «Facciamo tutto questo senza trascurare l'adozione di misure di salvaguardia contro gli abusi, la protezione della privacy dei dati degli utenti e il rispetto dei controlli dei clienti per la governance dei dati», chiarisce il Vice President product di Google Workspace.

Obiettivo: rendere Workspace e quindi le app Gmail, Documenti, Presentazioni, Fogli, Meet e Chat ancora più utili agli utenti, sfruttando il massimo dell'innovazione disponibile.

Nuove esperienze di AI generativa

Nel corso di quest'anno, un gruppo selezionato di tester di fiducia potrà provare nuove esperienze di intelligenza artificiale generativa (solo dopo questi test i nuovi prodotti saranno disponibili per il grande pubblico).

I “fortunati” che potranno sperimentare in anteprima le nuove funzioni saranno in grado di creare con l'aiuto dell'intelligenza artificiale «bozze, risposte, riassunti e priorità all'intenro dell'app Gmail», fare brainstorming per «correggere, scrivere e riscrivere testi con l'app Documenti», dare vita «alla propria visione creativa con immagini, audio e video generati automaticamente nell'app Presentazioni».

Chi lavora con i Fogli di Calcolo di Google potrà «passare dai dati grezzi agli insight e all’analisi attraverso il completamento automatico, la generazione di formule e la categorizzazione contestuale».

L'intelligenza artificiale generativa aiuterà anche «a prendere appunti in Meet» e ad «abilitare flussi di lavoro per svolgere attività nelle Chat».

Ai generativa in Cloud e al servizio degli sviluppatori

Il secondo annuncio è rivolto al mondo degli sviluppatori, che ora potranno realizzare e personalizzare le proprie applicazioni utilizzando l’AI generativa e usufruendo dei modelli AI di Google, compreso PaLM, su Google Cloud.

«Stiamo introducendo nuove funzionalità di AI generativa nel portfolio AI di Google Cloud per aiutare gli sviluppatori e le organizzazioni a integrarle nelle loro soluzioni Cloud preesistenti e avere accesso a sicurezza, protezione e privacy di livello enterprise», spiega Thomas Kurian, CEO di Google Cloud.

Tra le novità il supporto di AI generativa in Vertex AI «Sviluppatori e aziende – continua Thomas Kurian - utilizzano già la piattaforma Vertex AI di Google Cloud per progettare e distribuire modelli di machine learning e applicazioni di AI su larga scala. Da oggi mettiamo a disposizione modelli di base, inizialmente per la generazione di testo e immagini e, in seguito, di audio e video. I clienti di Google Cloud avranno la possibilità di esplorare i modelli, creare e modificare i suggerimenti, perfezionarli con i propri dati e fare il deploy di applicazioni che utilizzano queste nuove potenti tecnologie».

Tutto questo sarà affiancato dal nuovo ambiente «Generative AI App Builder»: che promette di aiutare le aziende e le organizzazioni pubbliche a sviluppare applicazioni di AI generativa «in pochi minuti o ore».

Per gli sviluppatori che stanno sperimentando con l'AI, Google sta inoltre introducendo API PaLM, un modo semplice e sicuro per sviluppare partendo dai modelli linguistici più avanzati sviluppati da Google.

«Oggi,mettiamo a disposizione un modello efficiente, in termini di dimensioni e capacità, e presto aggiungeremo altre dimensioni. L’API è accompagnata da MakerSuite, uno strumento intuitivo che consente di creare prototipi in modo rapido e che, in futuro, sarà dotato di funzionalità di prompt engineering, generazione di dati sintetici e messa a punto di modelli personalizzati».

Alcuni sviluppatori selezionati possono accedere all’API PaLM e a MakerSuite in preview già da oggi.


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