Il chiarimento del ministro

Green pass, Lamorgese: i titolari delle attività non chiederanno documenti

Una circolare fornirà indicazioni su questo aspetto. I ristoratori: ok, ma ora serve una norma

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2' di lettura

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha risposto a chi da giorni lamenta le difficoltà legate ai controlli in bar, ristoranti e altri locali al chiuso, per cui è obbligatorio il green pass. I titolari, ha chiarito la responsabile del Viminale, «non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti». Lo ha poi ribadito il ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini. In un intervento a “Stasera Italia” su Rete 4 ha detto che «il Green pass non è uno strumento per punire o sanzionare, ma per tenere sotto controllo i contagi e difendere gli spazi di libertà conquistati. La ministra Lamorgese ha chiarito qualcosa di ovvio. Non chiediamo ai ristoratori di trasformarsi in sceriffi, poliziotti o forze dell’ordine. Al ristoratore chiediamo la verifica della presenza del Green pass. Ci saranno poi controlli a campione dalle forze ordine».

Si va verso controlli a campione

A dare la linea sui controlli è stata dunque la responsabile del Viminale. «La regola - ha spiegato Lamorgese - è che venga richiesto il green pass senza il documento di identità».Il ministro ha fatto un esempio: andare al ristorante con il pass «è come andare al cinema e mostrare il biglietto» e «nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti» e ci saranno «controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa». Il ministro ha annunciato una circolare di chiarimento in merito. Si va dunque verso controlli “a campione”, anche se fonti del Viminale fanno sapere che le forze di polizia «sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole» sull'uso del certificato, e l’attuazione dei controlli «rappresenta un passaggio delicato», con «l'obiettivo primario di tutelare la salute pubblica».

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Ristoratori, ok Lamorgese su Green pass ma ora serve norma

«Apprezziamo le parole del ministro Lamorgese sul fatto che non spetti ai gestori controllare i documenti, perché questo andrebbe oltre i loro doveri, ma è bene che si faccia chiarezza: se una persona esibisce un Green pass di un’altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia, un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione. Perciò bisogna intervenire sul quadro sanzionatorio: si modifichi la norma o almeno si diffonda una circolare ministeriale». Così il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi.

Confesercenti: sollievo per i gestori

Il chiarimento di Lamorgese è stato apprezzato anche da Confesercenti che ha parlato di «sollievo per i gestori che si erano trovati calati nell’improprio compito di agenti di pubblica sicurezza». «Adesso si eliminino anche le sanzioni per le imprese», ha aggiunto l’associazione, secondo cui «l’obbligo di Green Pass rimane una misura restrittiva non indolore per il comparto».

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