dietrofront sul trasferimento

Unilever resta a Londra, i grandi azionisti dicono no a Rotterdam

di Nicol Degli Innocenti

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2' di lettura

LONDRA- Gli azionisti preferiscono Londra. Unilever ha annunciato una clamorosa marcia indietro, abbandonando l’idea di trasferire la sede della multinazionale anglo-olandese dalla capitale britannica a Rotterdam e il listing a Amsterdam.

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Dopo un lungo periodo di consultazione la proposta non ha ricevuto il sostegno di un gruppo importante di azionisti e quindi «è giusto ritirarci», ha detto il presidente Marijn Dekkers in un comunicato. Il gruppo resta però dell’idea che la semplificazione della doppia struttura del gruppo sia «nell’interesse di lungo termine degli azionisti e il consiglio di amministrazione deciderà ora come procedere».
Numerosi grandi azionisti Unilever, tra i quali Aviva Investors, Columbia Threadneedle, Schroders, M&G Investments, Legal & General Investment Management e Royal London Asset Management, avevano apertamente criticato il progetto di trasferire la sede. Il trasferimento a Rotterdam avrebbe comportato l’uscita di Unilever dall’indice Ftse100, costringendo molti fondi di investimento a vendere i titoli.

Unilever in marzo aveva annunciato l’intenzione di trasferire la sede da Londra a Rotterdam e di semplificare la doppia struttura del gruppo, che dal 1929 ha due sedi, due società quotate e due consigli di amministrazione. La doppia struttura resiste dai tempi della fusione tra la società inglese Lever Brothers e l’olandese Margarine Unie. La decisione era stata presa dopo il tentativo di takeover ostile da 143 milioni di dollari di Kraft Heinz. Unilever aveva respinto l’offensiva, ma aveva realizzato che la doppia struttura toglieva al gruppo la flessibilità necessaria per reagire con rapidità.

La decisione di Unilever è un successo per Londra e per il London Stock Exchange e sottolinea l’importanza di essere quotati in un grande centro finanziario globale. Unilever ha sempre negato che il trasferimento fosse dovuto a Brexit, ma la scelta di un Paese Ue era stata comunque considerata dagli analisti un segnale negativo per la Gran Bretagna.

«E’ una splendida notizia che Unilever abia deciso di mantenere il suo quartier generale a Londra e abbandonato l’idea di trasferirlo a Rotterdam, - ha dichiarato stamani il sindaco di Londra, Sadiq Khan. – Nonostante Brexit, Londra sarà sempre una delle migliori città al mondo dove fare business».
L’inversione di rotta è invece un duro colpo per il Ceo uscente, l’olandese Paul Polman, che aveva sostenuto il progetto e che voleva fosse il suo canto del cigno. Per Polman il trasferimento in Olanda avrebbe tutelato meglio il gruppo da altri tentativi di takeover, dato che le regole in vigore nei Paesi Bassi sono più rigide che in Gran Bretagna.

Il voto sul progetto era fissato per il 25 ottobre. Unilever avrebbe avuto bisogno del via libera di tre quarti degli azionisti e di una maggioranza di quelli britannici. L’Investment Association, che rappresenta i gestori di fondi britannici, ha accolto con favore l’annuncio di Unilever: «Siamo lieti che abbiano ascoltato gli azionisti, - ha fatto sapere in un comunicato -. I nostri soci ritengono che non ci fossero ragioni sufficienti per accettare la semplificazione proposta e non credono che sarebbe stata nell’interesse dei loro clienti, dato che avrebbe costretto molti azionisti a vendere i loro titoli».

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