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Tensioni Russia-Lituania, Mosca: se non riprende il traffico merci per Kaliningrad agiremo

Secondo il portavoce del Cremlino Peskov, è «senza precedenti e illegale» il blocco al transito ferroviario attraverso il proprio territorio

di Antonella Scott

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3' di lettura

«La situazione è più che seria», avverte Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, definendo «senza precedenti e illegale» la decisione del Governo lituano di vietare il transito ferroviario attraverso il proprio territorio, nei due sensi, di merci sanzionate dall’Unione europea. Paese membro della Nato e della Ue, la Lituania è un passaggio obbligato per i collegamenti tra Mosca, attraverso la Bielorussia, e l’exclave di Kaliningrad, «isola» russa sul Baltico confinante con la Lituania, a Nord, e con la Polonia a Sud. C’è il rischio che si apra un secondo fronte, ben più pericoloso perché coinvolgerebbe direttamente l’Alleanza Atlantica, accanto a quello ucraino?

La maggior parte degli analisti non crede che Vladimir Putin abbia voglia di lanciarsi in una seconda sfida con l’Occidente, prima ancora di aver risolto la prima, in cui le difficoltà incontrate si sono rivelate ben superiori alle previsioni. Eppure il tono è quello degli ultimatum: se Vilnius non farà immediatamente marcia indietro su una decisione considerata «apertamente ostile», ricostituendo completamente il transito merci, Mosca si riserva il diritto di prendere dopo attenta analisi «decisioni senza precedenti a difesa dei propri interessi nazionali». È il messaggio trasmesso al capo della rappresentanza diplomatica lituana a Mosca, convocato al ministero degli Esteri (l’ambasciatore è stato richiamato in aprile a Vilnius per protesta contro l’uccisione di civili in Ucraina).

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L'EXCLAVE RUSSA
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Da Lussemburgo, dove partecipava ieri al Consiglio Affari Esteri Ue, il capo della diplomazia lituana Gabrielius Landsbergis ha dichiarato che il suo Governo ha semplicemente dato corso a una decisione europea: «La Lituania non ha fatto nulla – ha chiarito -, si tratta delle sanzioni europee entrate in vigore il 17 giugno. È stata una decisione presa in consultazione con la Commissione europea e seguendo le direttive della Commissione europea».

In seguito, anche una portavoce delle Ferrovie lituane ha negato l’imposizione «di qualunque restrizione unilaterale o nazionale», aggiungendo che il transito passeggeri e quello delle merci non sottoposte a sanzioni continua a essere assicurato. Dichiarazioni confermate a Lussemburgo da Josep Borrell, l’Alto commissario per gli Affari Esteri che ha chiarito che l’Unione europea sta verificando eventuali aspetti giuridici riguardanti il transito tra Kaliningrad e Paesi terzi.

Secondo Andrej Klimov, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera alta russa, il Consiglio della Federazione, il presunto blocco di Kaliningrad viola i termini dell’adesione della Lituania alla Ue, avvenuta nel 2004, e verrà per questo contrastato «con ogni mezzo». Allora Vilnius acconsentì a permettere il traffico civile e militare tra la Russia e quella che un tempo era Königsberg, strappata ai tedeschi dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo l’invasione dell’Ucraina, il Governo lituano ha chiesto a Bruxelles fondi aggiuntivi per modernizzare il sistema di sicurezza lungo la tratta ferroviaria tra il confine con la Bielorussia e quello con l’exclave russa.

Da Kaliningrad, il governatore Anton Alichanov ha detto alla stampa che il blocco riguarda il 40-50% delle merci scambiate tra l’exclave e il resto della Federazione Russa: prodotti in acciaio, metalli e altri materiali da costruzione, per lo più. Il divieto su carbone e diesel scatterà più avanti, mentre il transito autostradale non subisce restrizioni.

«La regione di Kaliningrad si era preparata a simili scorrettezze dei nostri vicini», ha detto ancora Alichanov spiegando che verranno potenziati i collegamenti via nave tra il porto di Baltiisk, a Ovest della città di Kaliningrad, e Ust-Luga, sulla costa russa prima del confine con l’Estonia. Una rotta che, tuttavia, richiederà più tempo e più mezzi.

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