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Inps, dopo la rinuncia di Nori è ancora stallo sulla vicepresidenza

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(IMAGOECONOMICA)

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14 marzo 2019
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2' di lettura

Dopo Francesco Verbaro, che ha passato la mano anche per motivi personali, anche Mauro Nori ha rinunciato alla candidatura per comporre il nuovo ticket alla guida dell'Inps al fianco di Pasquale Tridico, consigliere di Luigi Di Maio designato per la presidenza. E così l'istituto naviga a vista da ormai quasi un mese, dopo l'addio a metà febbraio di Tito Boeri, e nel bel mezzo dell'ondata di domande per la pensione anticipata con quota 100 e di quelle per ottenere il reddito di cittadinanza.

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La Lega aveva puntato sin dall'inizio su Nori presidente, per poi ripiegare su una vicepresidenza ma "di peso" davanti alle insistenze dell'alleato. Nori dopo la riluttanza iniziale era tornato in pista davanti alla proposta di deleghe pesanti. E proprio su queste ultime si è di nuovo incagliata la trattativa, fino al passo indietro del diretto interessato. «Non sono disponibile ad assumere alcun incarico» ha detto l'ex direttore generale dell'istituto ringraziando «tutti quelli che mi hanno manifestato fiducia» e augurandosi che l'istituto «riesca a superare brillantemente un periodo particolarmente difficile della sua lunga storia».

Uno stato di cose che ora costringe la Lega a cercare un nuovo nome da proporre, che dovrebbe andare insieme anche all'indicazione di un nuovo direttore generale dell'Anpal, che alla guida vede sempre una figura scelta dal M5S, Mimmo Parisi. La figura del vicepresidente peraltro ancora non esiste: la riforma della governance introdotta con il decretone prevede infatti un commissariamento, non ancora formalizzato in assenza di un'intesa M5S-Lega, e il ritorno del cda. Il ruolo di sub-commissario, poi vicepresidente, dovrebbe essere introdotto con un emendamento del governo al provvedimento, all'esame delle commissioni della Camera dopo il primo via libera del Senato. Il tempo per chiudere la conversione del decretone comincia a stringere, ancora un paio di settimane, e ancora il "pacchetto" a firma dell'esecutivo non è stato presentato.

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