di Luca Orlando
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Sullo schermo compare l’importo, 150mila euro. Con pagamento atteso in 40 giorni. Troppi per il fornitore, che con un paio di colpi di mouse accetta lo sconto richiesto dal cliente, in questo caso lo 0,6% dell’importo. In 48 ore la cifra attesa sarà sul suo conto corrente.
È la scelta di Unieuro per gestire l’eccesso di liquidità e venire incontro allo stesso tempo alle esigenze della filiera di fornitura, una piattaforma di sconto dinamico che consente di volta in volta a ciascuna Pmi di decidere se e quanto farsi anticipare dal gruppo, forte di 2,1 miliardi di ricavi nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici, con 520 punti vendita e oltre 5mila addetti.
«La nostra idea - spiega il direttore finanza di Unieuro Simone Cuscati - è quella di arrivare a impiegare ogni mese in questo modo cinque milioni di euro di liquidità. Da un lato offrendo un servizio in più ai nostri fornitori, dall’altro trovando un modo interessante per impiegare questi fondi nel brevissimo termine, con rendimenti superiori rispetto agli strumenti tradizionali di tesoreria».
La sperimentazione iniziale è già partita con una platea di fornitori per ora circoscritta alle aree dei servizi (logistica, marketing, assistenza ai punti vendita) con l’obiettivo di estendere progressivamente la platea dei soggetti per arrivare a coinvolgere una cinquantina di imprese.
Il meccanismo di funzionamento della piattaforma prevede anzitutto la validazione della fattura da parte del sistema, verifica di congruenza e correttezza della fornitura che precede l’inserimento del documento nell’elenco di quelli “anticipabili”.
A questo punto il fornitore, dal proprio computer e senza dover consultare il cliente, potrà selezionare la fattura e verificare lo sconto richiesto da Unieuro per garantire l’anticipo. Accettandolo, potrà ricevere il pagamento sul proprio conto corrente entro due giorni.
«I tassi che chiediamo - aggiunge Cuscati - rappresentano un compromesso che crea vantaggi per tutti. Spesso queste Pmi in banca faticano a scontare gli effetti oppure vi riescono ma a costi non trascurabili, in questo modo invece possono contenere le spese ottenendo liquidità certa».
A fronte di tempi medi di pagamento nell’ordine dei 60 giorni e tenendo conto dei tempi tecnici per validare le fatture, i fornitori possono così ottenere i fondi con anticipi anche di 40 giorni rispetto al periodo pattuito.
A sviluppare la piattaforma è Findynamic, start-up incubata a Milano in Polihub, che già nelle proprie applicazioni con più clienti arriva a coinvolgere oltre un migliaio di fornitori: ogni giorno sulla piattaforma vi sono fatture per 50 milioni di euro potenzialmente anticipabili. La domanda di applicazioni è crescente e a fine anno si prevede che i 12 addetti attuali diverranno almeno 16.
«Questa tecnologia - spiega il fondatore di Findynamic Enrico Viganò - offre tra gli altri il vantaggio della flessibilità. L’azienda non si vincola a importi o tempistiche ma di volta in volta decide quali cifre farsi anticipare e per quanti giorni. Magari 40 giorni sono troppi, basta una settimana per poter gestire le esigenze di liquidità. E magari questo accade una volta ogni tre mesi, non sempre».
Luca Orlando
inviato-caporedattore
Luca Orlando
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