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1° maggio 2019, emergenza giovani: persi in Italia oltre 600mila posti di lavoro in 15 anni

di Francesca Barbieri

Con reddito di cittadinanza e quota 100 meno occupati e più senza lavoro

1 maggio 2019
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4' di lettura

Cinque anni di Garanzia Giovani. Oggi, 1° maggio, il programma europeo rivolto all’universo dei Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, tra i 15 e i 29 anni, arriva al quinto giro di boa rispetto all’apertura del portale nazionale - nel 2014 - che consente di iscriversi al Piano e provare così a uscire dai margini del mercato del lavoro. Ma di Garanzia Giovani ormai non si parla quasi più.
Il bilancio dell’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive, è fermo al 28 febbraio 2019, parla di oltre 1,4 milioni di iscrizioni, al netto di tutte le cancellazioni di ufficio.

Il primo maggio nelle piazze del mondo

37 foto

Le persone partecipano a un festival dei sindacati di fronte alla Porta di Brandeburgo in occasione del Primo Maggio a Berlino, in Germania. EPA/ALEXANDER BECHER
I croati mangiano un piatto di fagioli mentre altri si radunano nel parco Maksimir di Zagabria per celebrare il Primo Maggio. Molte persone, in particolare gli anziani, sfruttano l'opportunità di avere un pasto tradizionale gratuito - fagioli - distribuiti per l'occasione mentre lottano con la difficile situazione economica. (Photo by Denis LOVROVIC / AFP)
 manifestanti mascherati assistono a una dimostrazione durante la tradizionale giornata dei lavoratori del primo maggio a Parigi, Francia. REUTERS/Benoit Tessier
Manifestzione a Tolosa in Francia. (Photo by PASCAL PAVANI / AFP)
Primo maggio ad Atene. REUTERS/Alkis Konstantinidis
Raduno del primo maggio, Festa dei lavoratori, a Hong Kong . (Photo by Anthony WALLACE / AFP)
Raduno del primo maggio, Festa dei lavoratori, a Hong Kong . (Photo by Anthony WALLACE / AFP)
I veicoli blindati della polizia fiancheggiano la strada prima dell'inizio delle manifestazioni del Primo Maggio, nella capitale francese, Parigi . (Photo by KENZO TRIBOUILLARD / AFP)
Keren Rodriguez, 6 anni, figlia di un dipendente della Jet Airways, tiene un cartello mentre partecipa a una protesta dei dipendenti della Jet Airways che chiedono di “salvare Jet Airways” in occasione del Primo Maggio all'Aeroporto Internazionale Chhatrapati Shivaji Maharaj a Mumbai, in India. REUTERS/Francis Mascarenhas 
La polizia anti-sommossa si scontra con i manifestanti di No Tav a Torino durante uno dei numerosi raduni contro la disoccupazione in Italia che segna il Primo Maggio . (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)
La polizia anti-sommossa si scontra con i manifestanti di No Tav a Torino durante uno dei numerosi raduni contro la disoccupazione in Italia che segna il Primo Maggio . (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)
La polizia anti-sommossa si scontra con i manifestanti di No Tav a Torino durante uno dei numerosi raduni contro la disoccupazione in Italia che segna il Primo Maggio . (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)
I dipendenti di jet Airways tengono cartelli e uno striscione durante una marcia di protesta che chiede di “salvare Jet Airways” in occasione del Primo Maggio all'Aeroporto Internazionale Chhatrapati Shivaji Maharaj a Mumbai, in India. REUTERS/Francis Mascarenhas
Un manifestante viene arrestato da agenti di polizia turchi durante le proteste del primo maggio a Istanbul. La polizia di Istanbul ha arrestato diversi manifestanti che hanno tentato di marciare verso la simbolica Piazza Taksim di Istanbul in spregio del governo, citando problemi di sicurezza. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)
Manifestazione del primo maggio a Istanbul. La polizia di Istanbul ha arrestato diversi manifestanti che hanno tentato di marciare verso la simbolica Piazza Taksim di Istanbul in spregio del governo, citando problemi di sicurezza. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)
Diversi membri delle organizzazioni dei lavoratori prendono parte a una manifestazione per la Giornata internazionale dei lavoratori a Dhaka, Bangladesh. EPA/MONIRUL ALAM
Diversi membri delle organizzazioni dei lavoratori prendono parte a una manifestazione per la Giornata internazionale dei lavoratori a Dhaka, Bangladesh. EPA/MONIRUL ALAM
Membri della Confederazione dei sindacati coreani marciano durante un raduno del Primo Maggio a Seoul, Corea del Sud. (AP Photo/Ahn Young-joon)
Le lavoratrici sostengono gli striscioni di protesta e gridano slogan mentre partecipano a una manifestazione per la Giornata internazionale dei lavoratori a Dhaka, Bangladesh. EPA/MONIRUL ALAM
Membri della Confederazione dei sindacati coreani marciano durante un raduno del Primo Maggio a Seoul, Corea del Sud. (AP Photo/Ahn Young-joon)
 I membri della Confederazione dei sindacati coreani portano le bandiere dei sindacati durante un raduno del Primo Maggio a Seoul, Corea del Sud. (AP Photo/Ahn Young-joon)
La polizia francese si riunisce nel distretto di Montparnasse nella capitale francese prima dell'inizio delle manifestazioni del Primo Maggio, a Parigi. (Photo by Zakaria ABDELKAFI / AFP)
Un manifestante della Confederazione dei Sindacati della Corea del Sud (KCTU) mostra un pugno alzato durante un Labour Day a Seoul, Corea del Sud. Circa 30.000 manifestanti si sono riuniti per manifestare riforme del lavoro e migliori condizioni di lavoro. EPA/KIM HEE-CHUL
Migliaia di lavoratori marciano con un'effigie del Presidente Rodrigo Duterte verso il Palazzo Presidenziale a Manila, nelle Filippine, per rendere omaggio ai lavoratori in celebrazione della Giornata Internazionale del Lavoro. (AP Photo/Bullit Marquez)
I membri dei sindacati russi che tengono palloncini, bandiere e fiori artificiali sfilano sulla Piazza Rossa durante la loro manifestazione del Primo Maggio a Mosca . (Photo by Yuri KADOBNOV / AFP)
I membri dei sindacati russi che tengono palloncini, bandiere e fiori artificiali sfilano sulla Piazza Rossa durante la loro manifestazione del Primo Maggio a Mosca . (Photo by Yuri KADOBNOV / AFP)
Migliaia di lavoratori manifestano il loro messaggio mentre marciano verso il palazzo presidenziale a Manila, nelle Filippine, per rendere omaggio ai lavoratori in occasione della Giornata internazionale del lavoro. (AP Photo/Bullit Marquez)
Lavoratori indonesiani marciano mentre protestano durante un raduno del Primo Maggio vicino al Monumento Nazionale (Monas) a Giacarta, Indonesia. REUTERS/Willy Kurniawan
Attivisti e lavoratori indonesiani prendono parte a una protesta per celebrare il Primo Maggio a Giacarta . (Photo by BAY ISMOYO / AFP)
Giornalisti indonesiani indossano maschere mentre protestano durante un raduno del Primo Maggio vicino al Monumento Nazionale (Monas) a Giacarta, Indonesia. REUTERS/Willy Kurniawan
I membri dei sindacati russi che tengono palloncini, bandiere e fiori artificiali sfilano sulla Piazza Rossa durante la loro manifestazione del Primo Maggio a Mosca . (Photo by Yuri KADOBNOV / AFP)
I lavoratori malesi al raduno del Primo Maggio a Kuala Lumpur, in Malesia. Centinaia di lavoratori chiedono aumento dello stipendio base . (AP Photo/Annice Lyn)
I lavoratori tengono cartelli durante una protesta per chiedere migliori diritti sul lavoro nella giornata dei lavoratori a Yangon, Myanmar. EPA/LYNN BO BO
I lavoratori tengono cartelli durante una protesta per chiedere migliori diritti sul lavoro nella giornata dei lavoratori a Yangon, Myanmar. EPA/LYNN BO BO
I lavoratori marciano lungo una strada per celebrare la festa internazionale del lavoro a Phnom Penh . (Photo by TANG CHHIN Sothy / AFP)
I manifestanti marciano su una strada in occasione della festa del lavoro a Manila, Filippine. EPA/FRANCIS R. MALASIG
Un momento del corteo a Torino durante la festa del primo maggio. ANSA/DI MARCO
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I “presi in carico” – i giovani che sono stati ricontattati dai servizi per l'impiego – sono ancora di meno, poco più di un milione. Di questi 641mila (pari al 56,9% del totale) sono stati avviati a un intervento di politica attiva: la media però nasconde forti differenze territoriali, con un tasso di copertura che al Sud scende al 45,7%, mentre nelle Regioni del Nord-Ovest si arriva al 73,9 per cento. Il tirocinio extra-curriculare è la politica maggiormente utilizzata (57,6%), seguita dagli incentivi occupazionali (24,8%). La formazione riguarda il 12,6% delle misure, mentre il 2,8% sono attività di accompagnamento.
Degli oltre 640mila che hanno avviato un percorso di reinserimento, quasi 50mila si sono persi per strada: in 595.685 hanno concluso l’intervento di politica attiva e di questi poco più di 300mila (il 52,5%) hanno trovato un lavoro vero e proprio.
Un lavoro che in oltre un caso su tre (39,5%) è a tempo indeterminato, nel 36,8% coincide con l’apprendistato e il 20,1% è a tempo determinato.

A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, la maggior parte dei ragazzi registrati al programma si è persa per strada, visto che su un totale di 1,5 milioni, coloro che hanno concluso il percorso sono stati, come detto in precedenza, meno di 600mila e chi ha trovato un’occupazione rappresenta poco più di un quarto dei registrati. La maggioranza dei ragazzi, insomma, non ha visto (almeno finora) trasformarsi lo stage (la misura più gettonata) in un contratto di lavoro vero e proprio, dopo l’adesione a un programma (Garanzia Giovani) che per la prima fase - chiusa a fine 2018 - ha potuto contare su una dote di 1,5 miliardi di euro, e che proseguirà fino al 2020.

I dati diffusi ieri dall’Istat ci dicono che in Italia la disoccupazione giovanile è ai minimi dal 2011, scesa a marzo al 30,2% (-1,6% rispetto a febbraio e -2,5% su base annua). Timidi segnali positivi, che però non risollevano la disastrosa situazione italiana che sullo scacchiere europeo ci vede al terzultimo posto dopo Grecia e Spagna, con un tasso di disoccupazione giovanile più che doppio rispetto alla media Ue del 14,5 per cento. E i Neet nonostante siano in calo rispetto al picco negativo del 2014 (2,41 milioni nella fascia 15-29 anni), restano oltre i 2 milioni tra gli under 30 (di cui 1,1 milioni fino ai 24 anni).

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Gli occupati under 25 sono passati da 1,7 milioni del 2004 a 1,093 del 2019, con una perdita di oltre 600mila posti, sulla quale ha solo in parte influito il calo demografico. Il calo dei disoccupati - da 522 a 473mila - è più che compensato dall’aumento del numero degli inattivi (+12% da 3,8 milioni a 4,3 milioni) e anche di quello dei Neet (da 1 milione a 1,125 milioni). Il tasso di occupazione è crollato dal 28% al 19%, quello di disoccupazione invece è salito dal 23 al 30% e quello di inattività dal 63 al 73 per cento.

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Va un po’ meglio a livello generale. Se ci si dovesse limitare alla lettura del dato relativo al numero complessivo degli ultimi 10 anni verrebbe da dire che il mercato del lavoro in Italia è rimasto sostanzialmente invariato: i lavoratori sono infatti rimasti quasi gli stessi 23,090 milioni nel 2008 e poco 23,001 nel 2019. Con un saldo addirittura positivo se allarghiamo lo sguardo al 2004 quando gli occupati erano 22,36 milioni.

In realtà, questo risultato “assoluto” è l’effetto di una dinamica a V, o forse meglio, a W, di cui vediamo solo i due estremi: la grande recessione iniziata nel 2008 sta esaurendo i suoi effetti, ed il mercato del lavoro ha subito un primo forte crollo nel 2009, un modesto recupero nel 2011, un nuovo crollo nel 2012/2013 ed ora, finalmente, segnali positivi. Nel dettaglio a crescere è stata l’occupazione femminile (+11% in valore assoluto, mentre quella maschile è scesa dell’1%). Mentre il numero di disoccupati - in valore assoluto - ha registrato aumenti percentuali a due cifre.

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Se si vanno a vedere più nel dettaglio le componenti dell’occupazione si realizza come queste dinamiche abbiano effettivamente provocato dei cambiamenti nella struttura del mercato del lavoro nel nostro Paese. In primis, una diminuzione di 15 punti percentuali della quota di lavoratori indipendenti (quasi un milione in meno in termini assoluti dal 2004 al 2019). Ma anche i lavoratori dipendenti sono cambiati: dietro l’aumento di 1,89 milioni si nasconde una leggera crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+5%), contro una forte “esplosione” di quelli a termine (+63 per cento).

Se restringiamo l’obiettivo agli ultimi 10 anni emerge poi che è decisamente aumentata la quota di coloro che lavorano part-time, passati dal 14,5% del 2008 al 19% di oggi (oltre 1 milione in più in termini assoluti); anche in questo caso si può parlare più di un “effetto crisi” che di un risultato positivo dal punto di vista sociale (nel senso di andare incontro alle esigenze del lavoratori): proprio negli anni della crisi si è assistito infatti ad un aumento del cosiddetto “part-time involontario”, frutto delle scelte aziendali di ridurre gli orari di lavoro in risposta alla contrazione della domanda per non ridurre l'organico aziendale.
Dal punto di vista settoriale, gli ultimi dieci anni hanno visto diminuire il peso dell'occupazione nelle attività manifatturiere (-2%), nelle costruzioni (-2,3%), nella pubblica amministrazione (-1%). Aumentano invece gli addetti negli alberghi e nella ristorazione (+1,4%), nella sanità ed assistenza sociale (circa 100 mila lavoratori in più) e la quota di colf e badanti (quasi raddoppiate per peso sul totale dei lavoratori).

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