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Un “ace” per la ricerca anti-cancro, dal Volley Millenium Brescia oltre 7mila euro

di Manuela Brambati

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31 marzo 2019
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2' di lettura

Ogni "ace" in partita vale 100 euro sul campo della ricerca. A fine stagione, il bilancio della squadra di pallavolo Banca Valsabbina-Millenium Brescia è di oltre 70 punti segnati in battuta e quindi di più di 7mila euro che verranno donati all’associazione Komen Italia, in prima linea nella lotta ai tumori del seno. Il campionato della serie A1 femminile è agli sgoccioli (si chiude oggi domenica 31 marzo) e la squadra bresciana di volleyball rivelazione chiude la stagione con grande soddisfazione sul fronte dei risultati agonistici raggiunti e del progetto legato alla onlus che ogni anno organizza nelle principali città la corsa benefica “Race for the Cure”. Questo nome è stato poi adattato al mondo del volley e trasformato in “Ace For The Cure”.

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«Oltre all’orgoglio di sostenere una squadra che si è rivelata come la vera sorpresa di questo campionato - ha spiegato Tonino Fornari, direttore generale di Banca Valsabbina (che è title sponsor della squadra, ndr) -, c’è quello di poter contribuire concretamente a un’iniziativa come questa. Siamo infatti convinti che in questi casi l’importante non sia la somma raccolta ma il gesto. Invitiamo anche gli sponsor delle altre squadre ad aderire a iniziative di questo genere, perché quella di Komen è una battaglia per la vita, e non vogliamo lasciare l’associazione a combatterla da sola».

100 euro in beneficenza per ogni "ace" segnato

Per questo, in occasione delle partite casalinghe al PalaGeorge di Brescia ogni punto in battuta messo a segno da un’atleta Millenium si è tradotto in 100 euro da destinare alla onlus e a fine stagione in oltre 7mila euro per la prevenzione del tumore al seno. «Essere a fianco di Banca Valsabbina per questa iniziativa - ha aggiunto il presidente della squadra, Roberto Catania - ci riempie di orgoglio e speriamo che possa essere un esempio per altre realtà sportive. La ricerca è in realtà una sfida continua, è il veicolo che la società civile ha per raggiungere l’obiettivo di sconfiggere la malattia, e la qualità e la professionalità dei ricercatori italiani va supportata con iniziative come queste. Le affinità tra l’attività di ricerca scientifica e lo sport sono evidenti: impegnarsi e studiare per progredire e migliorare sempre, per ottenere il massimo dei risultati e arrivare all’obiettivo valorizzando al massimo le risorse disponibili. Donare crea energia positiva, l’ace sportivo è un punto realizzato in battuta, un buon inizio, anzi ottimo».

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