di Stefano Carrer
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Tanti applausi del pubblico per un riuscito connubio tra musica, teatro e arti visive andato in scena al Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste: l'Elisir d'amore “visto da Botero”, ovvero ispirato al dipinto “El circo” di Fernando Botero.
Se il “melodramma giocoso” di Donizetti è di casa a Trieste – prima edizione nel 1834, le ultime nel 2010 e 2015 – l'esperimento di simbiosi con la pittura del maestro nato in Colombia e cittadino onorario della Versilia si inserisce, con la sua esplosione di colori e luci in una atmosfera magica, nel cartellone stagionale 2018-2019 ricco di opere e balletti dai toni fiabeschi.
Quest'ultimo Elisir triestino (il numero 23 nella storia del Teatro Verdi) è proposto sotto la direzione di Simone Krecic, per la regia di Victor Garcia Sierra, costumi di Marco Guion, luci di Stefano Gorreri, coro diretto da Francesca Tosi, nell'allestimento di Nausica International che ha già girato per il mondo (da Lima a Siviglia a Tbilisi).
Due i cast alternati: Claudia Pavone e Olga Dyadiv (Adina), Francesco Castoro e Martin Susnik (Nemorino), Bruno de Simone e Dario Giorgelè (Dulcamara), Leone Kim e Enrico Marrucci (Belcore), con un'unica Giannetta (Rinako Hara).
Non che Botero abbia realizzato i bozzetti: l'opera sembra uscire letteralmente da un suo dipinto. “Quando vidi un quadro della serie “El circo” del maestro, nel suo stile unico caratterizzato da generosità, sensualità e colore, che ci trasmette un mondo pieno di poesia, ebbi una sorta di illuminazione – rivela il regista e scenografo (nonché basso-baritono) Victor Garcia Sierra – Quel viso ingenuo era Nemorino, quella donna che fa la preziosa era Adina e così via”. Ammette però di aver deciso in un secondo momento che il domatore raffigurato nel quadro diventasse il sergente Belcore, in un allestimento dove tutti – dai cantanti solisti a ogni singolo membro del coro - “diventano doppiamente protagonisti. Ciascuno è un dipinto di Botero che prende vita con la musica di Donizetti ”.
“Come dice Botero, i colori sono una festa e il circo ci dà la possibilità di unire tutte le loro sfumature, anche nel contrasto più violento, facendolo apparire bello e naturale - continua Garcia Sierra - Nel mondo magico e “parallelo” di Botero i colori possono acquisire maggiore luminosità e ricchezza. Al tempo stesso l'artista ci insegna come ognuno di noi possa percepire le cose con sfumature diverse: ingenuità, malinconia, simpatia, vivacità, vanità, furbizia; caratteristiche anche dei personaggi di quest'opera”.
“Una serata bellissima, piena di colore e di allegria, che mi pare abbia affascinato il pubblico - afferma il sovrintendente Stefano Pace - Una compagnia giovane, fresca, di grande talento, che conferma quello che questo teatro è capace di fare e offrire, con grande passione e capacità professionale”. “Siamo un piccolo grande teatro: non lasciamo indifferenti”, continua il sovrintendente, citando anche la prossima tournée che porterà coro, orchestra e tecnici (per un totale di 110 persone) in 13 città giapponesi tra ottobre e novembre con “Traviata”. In parallelo, Serena Tonel, assessore alla Comunicazione e Teatri, rivela che l'amministrazione sta cercando di organizzare una vasta promozione del territorio. “Trieste e il Friuli-Venezia Giulia hanno molto da offrire. Crediamo che il Giappone possa esser una vetrina interessante non solo per l'Opera, che ci fa da ambasciatore, ma per tante altre cose che il nostro territorio produce in modo eccellente. L'idea è quindi di affiancare alla missione del teatro altre realtà produttive e imprenditoriali”. Pace dice che la proiezione internazionale del Teatro Verdi è ormai una abitudine consolidata, che porta all'estero anche la “civiltà di Trieste”, e si deve soprattutto alla grande capacità del direttore generale Antonio Tasca nel riuscire a concludere accordi importanti, oltre che al direttore artistico Paolo Rodda. Altri contatti sono in corso: non a caso alla prima era presente il massimo rappresentante in Italia di Taiwan, Andrea S.Y. Lee (che parla perfettamente l'italiano), affiancato da un dirigente di Italia Marittima, che fa parte del colosso della logistica Evergreen molto attivo sul porto di Trieste.
Stefano Carrer
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