di Maurizio Caprino
Deraglia Frecciarossa a Lodi, le immagini dei Vigili del Fuoco
2' di lettura
Lo scambio finito sotto accusa per il deragliamento del Frecciarossa a Livraga (Lodi) era stato lasciato senza alimentazione elettrica dagli addetti alla manutenzione meno di un’ora prima dell’incidente. E chi lo ha fatto credeva che i binari fossero nella configurazione normale, che consente ai treni di proseguire diritto. Questo emerge dal sistema di controllo della linea di Rfi (Ferrovie dello Stato). Potrebbe indicare non solo un errore umano, ma anche un’insufficienza dei sistemi di allarme.
Nel sistema che tiene in memoria tutto ciò che accade sulle linee, c’è un messaggio delle 4,45 del 6 febbraio. Tre quarti d’ora dopo sarebbe passato il primo treno, quello poi deragliato. Quindi il cantiere notturno per la manutenzione stava chiudendo, per lasciare spazio al transito normale della giornata.
Il messaggio dice che il deviatoio 5 degli scambi all’altezza del posto manutenzione di Livraga veniva lasciato «disalimentato» (quindi senza corrente elettrica) e «confermato in posizione normale...fino a nuovo avviso» (quindi bloccato nella configurazione che consente ai treni di proseguire diritto verso Bologna).
Se il primo Frecciarossa proveniente da Milano è uscito dai binari esattamente lì, è possibile - come ipotizzano anche gli inquirenti - che in realtà il deviatoio sia stato lasciato girato come era durante i lavori notturni. Quindi la motrice sarebbe stata deviata in piena velocità verso il binario laterale “di servizio”.
Un’ipotesi tutta da riscontrare nelle indagini, ma concreta. L’attenzione degli inquirenti si appunta tutta sulla parola «confermato»: vuol dire che qualcuno si è preso la responsabilità di verificare che lo scambio era effettivamento bloccato nella posizione “diritto”, anche se alla luce di quanto accaduto è possibile che non lo fosse.
Dunque, un errore umano. Che però potrebbe mettere in luce una carenza nei sistemi di monitoraggio automatico che su una linea ferroviaria così avanzata non mancano di certo.
Infatti, quando un deviatore viene lasciato disalimentato, non invia segnali al l'Ertms (European Rail Traffic Management System, in grado anche di fermare automaticamente il convoglio quando rileva un’anomalia). Dunque, era anomalo che il deviatore fosse girato mentre stava arrivando il primo treno in transito normale, ma l’Ertms non poteva saperlo perché quel deviatoio non era in grado di “parlargli”.
Ora bisogna capire se la tecnologia installata sulla linea sarebbe stata in grado di rilevare in altro modo quell’anomalia.
Maurizio Caprino
vicecaposervizio
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy