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Trump ordina il ritiro dalla Siria di tutti i mille militari

dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam

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Mentre le truppe turche avanzano il presidente americano ha preso la decisione del ritiro totale del contingente Usa dal Nord della Siria. “Una mossa molto intelligente” la definisce su Twitter. I combattenti curdi cercano alleanza con regime siriano e Russia per contrattacco contro Ankara

13 ottobre 2019
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2' di lettura

NEW YORK - Mentre le truppe turche avanzano Trump ordina il ritiro di tutti i mille militari americani rimasti nel Nord della Siria. La decisione è stata confermata dal segretario alla Difesa, Mark Esper. E arriva due giorni dopo la promessa che gli Stati Uniti non avrebbero abbandonato i combattenti curdi. La scorsa settimana il presidente aveva annunciato il ritiro di una cinquantina di militari dal Nord Est della Siria, parlato di un ritiro imminente di tutto il contingente, ma poi aveva fatto una parziale marcia indietro, travolto dalle critiche, anche dei senatori e deputati repubblicani, come quelle di Lindsey O. Graham, grande sostenitore del presidente, che ha definito la scelta di lasciare il campo libero ad Ankara “un disastro annunciato”.

Trump ha preso la decisione del ritiro totale dopo aver constatato che la Turchia sta allargando il suo attacco nella zona autonoma dei curdi siriani dal Sud, come inizialmente programmato, anche nella zona Ovest. Il capo del Pentagono ha anche detto che le Forze democratiche siriane, guidate dai combattenti curdi, sostenute militarmente e finanziariamente dagli Stati Uniti fino ad ora, stanno cercando di accordarsi con il regime siriano e con il governo russo per un contrattacco contro le forze turche.

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Su Twitter il tycoon ha definito la decisione di ritirare i soldati americani dal Nord della Siria “una mossa molto intelligente”. “Non possiamo essere coinvolti in un'intensa battaglia lungo il confine con la Turchia”, ha aggiunto. Il presidente ha confermato la decisione già annunciata venerdì dal segretario al Tesoro Steve Mnuchin sulle sanzioni economiche in arrivo. “Siamo pronti a imporre severe sanzioni alla Turchia”, ha twittato spiegando che c'è un ampio consenso sul tema, condiviso con i democratici al Congresso.

Negli otto anni di guerra civile in Siria e di lotta all'Isis i combattenti curdi siriani hanno creato una zona autonoma nel Nord della Siria, sostenuti militarmente dagli americani e dai militanti del Pkk, il partito dei lavoratori curdi che da anni lotta contro lo stato turco. Da mesi Erdogan continua a minacciare la zona autonoma dei curdi siriani di una invasione imminente. Ora ci sta riuscendo. Con l'avallo di Trump che ha deciso di abbandonare il campo. Contro le indicazioni dei suoi stessi alti ufficiali del Pentagono e dei diplomatici che sostenevano la necessità di mantenere un piccolo contingente militare nel Nord Est della Siria contro l'Isis, ma anche per fare da contrappeso all'influenza di Iran e Russia, in un'area considerata centrale per la stabilità dell'Europa e del Medio Oriente. I mille militari americani probabilmente non torneranno negli Stati Uniti ma verranno dislocati in un'altra area della Siria, più a Sud, ritenuta più sicura.

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