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Tinto Brass ricoverato in terapia intensiva

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10 luglio 2019
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2' di lettura

Tinto Brass, 86 anni, maestro del cinema erotico italiano, è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. A chiamare l’ambulanza la moglie Caterina Varzi, ha chiamato l'ambulanza. Nel 2010 Brass aveva avuto un ictus.

Brass è nato a Milano il 26 marzo 1933, dopo la laurea in giurisprudenza, si è trasferito negli anni '50 a Parigi dove ha lavorato come archivista presso la Cinematheque Française. L’ingresso nel mondo del cinema è come aiuto regista di Alberto Cavalcanti e di Joris Ivens e poi. Rientra in Italia, come aiuto del grande Roberto Rossellini per India e Il generale Della Rovere, entrambi del 1959.

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PER APPROFONDIRE /ASCOLTA «TINTO BRASS, L'EROS È LA CHIAVE»

Tra gli altri titoli della sua lunga filmografia Caligola (1980), interpretato da Malcolm McDowell, ambientato nella Roma antica, Paprika con Debora Caprioglio, la commedia autobiografica Fermo posta Tinto Brass (1995) di cui è stato anche attore. Come attore ha lavorato anche a film di altri registi (La donna è una cosa meravigliosa di Bolognini, Lucignolo di Massimo Ceccherini) e le sue ultime apparizioni sono state in camei di altri film come Case chiuse, sulla fine delle case di tolleranza.

Tinto Brass, chi è il maestro del cinema erotico

27 foto

Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass con la moglie Carla Cipriani (Marka)
Tinto Brass con la moglie Carla Cipriani . (Agf)
Tinto Brass al Festival di Venezia (Marka)
Tinto Brass (Marka)
Caterina Varzi, Piero Chiambretti, Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass con Caterina Varzi al Roma Film Festival (Marka)
Tinto Brass con Caterina Varzi al Festival di Venezia (Marka)
Tinto Brass (Marka)
Tinto Brass con il cast del film «Trasgredire» (Marka)
Presentazione del film « Senso 45», Tinto Brass, Gabriel Garko, Anna Galiena (Agf)
Film «La Chiave» di Tinto Brass con Stefania Sandrelli (Marka)
La mostra «Tinto Brass. Uno sguardo libero», a cura di Caterina Varzi, al Complesso del Vittoriano. (Agf)
La mostra «Tinto Brass. Uno sguardo libero», a cura di Caterina Varzi, al Complesso del Vittoriano. (Agf)
La mostra «Tinto Brass. Uno sguardo libero», a cura di Caterina Varzi, al Complesso del Vittoriano. (Agf)
La mostra «Tinto Brass. Uno sguardo libero», a cura di Caterina Varzi, al Complesso del Vittoriano. (Agf)
La mostra «Tinto Brass. Uno sguardo libero», a cura di Caterina Varzi, al Complesso del Vittoriano. (Agf)
La mostra «Tinto Brass. Uno sguardo libero», a cura di Caterina Varzi, al Complesso del Vittoriano. (Agf)
Tinto Brass (Agf)
Tinto Brass (Agf)
Tinto Brass (Agf)
Tinto Brass (Agf)
Tinto Brass (Agf)

La sua carriera di regista è stato lunghissima ed ha subito attirato le attenzioni della censura, in un primo momento non tanto per i contenuti erotici ma per quelli politici: il suo primo film infatti Chi lavora è perduto (1963), affrontava il tema di un giovane che stenta ad integrarsi nella società.

Sono tuttavia titoli come La chiave con Stefania Sandrelli, Miranda con Serena Grandi, Capriccio con Francesca Dellera, Senso '45 dal racconto di Camillo Boito con Anna Galiena a tributargli il titolo del maestro dell'erotismo sul grande schermo.

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