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Mondadori, offerta vincolante da Maurizio Belpietro per 5 periodici

di Andrea Biondi

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(Ansa)

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Cinque testate periodiche stanno per passare da Mondadori a La Verità, la società fondata da Maurizio Belpietro e che nel 2018 aveva già comprato da Mondadori anche Panorama. L’offerta ha validità fino a fine anno e prevede la costituzione di una newco partecipata al 75% da La Verità e al 25% da Mondadori, con meccanismi di earn-out

23 ottobre 2019
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2' di lettura

Cinque testate periodiche stanno per passare da Mondadori a La Verità, la società fondata da Maurizio Belpietro e che nel 2018 aveva già comprato da Mondadori anche Panorama.

A darne notizie dopo le indiscrezioni che si rincorrevano da qualche settimana ormai dando per insistente la chiusura dell’intesa è una nota del gruppo di Segrate che ha reso noto di aver ricevuto da La Verità un'offerta vincolante per l'acquisizione dei magazine Confidenze, Cucina Moderna, Sale&Pepe, Starbene e Tustyle.

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Il consiglio di amministrazione ha dunque deliberato di dare mandato all'amministratore delegato Ernesto Mauri di «porre in essere tutte le azioni volte a esaminare e a finalizzare l’operazione, coerentemente con la strategia annunciata di focalizzazione sui core business libri, retail e i magazine con maggiori potenzialità di sviluppo multimedia».

L’offerta «che ha validità fino al 31 dicembre 2019, prevede la costituzione di una NewCo, la cui partecipazione sarà al 75% di La Verità e al 25% di Arnoldo Mondadori Editore. L'offerta comporta anche un earn-out a favore del socio Arnoldo Mondadori Editore e meccanismi di put/call a favore dei soci. Le attività relative alle 5 testate in oggetto hanno registrato nel 2018 ricavi per 22,4 milioni di euro».

L’operazione è la naturale continuazione di un lavoro che comunque parte da lontano e che risponde a una scelta strategica che l’ad Mondadori Ernesto Mauri ha più volte sottolineato nel corso di questi anni: concentrarsi sui libri, a fronte di un mercato dei periodici che quanto a raccolta pubblicitaria ha perso circa il 70% dal 2008 con una diffusione calata nel contempo del 50 per cento.

La scelta, netta, di puntare sui libri e su una scrematura dei periodici – ma con rafforzamento del digitale – ha radici lontane. Il business più redditizio per Mondadori fino a metà degli anni 2000 era stata la Periodici Italia che nel 2008 produceva ricavi per 575 milioni su 1,8 miliardi complessivi, con un margine operativo lordo di 93,5 milioni, pari al 38% del totale. Nel 2013 la situazione era però tracollata, con ricavi per la Periodici Italia a 326,1 milioni di euro e una perdita di 20 milioni di euro.

Ora, dopo un lavoro di ristrutturazione passato anche per l’acquisto di Banzai Media - con conseguente focus sul digitale -la redditività della Periodici Italia nel 2018 ha raggiunto 13 milioni di euro. E intanto dall’1 gennaio dovrebbe partire la nuova società in cui dovrebbero confluire i brand considerati con potenziale di sviluppo a tutto tondo: digital, carta ma anche possibili sbarchi in tv. Nella società dovrebbero rientrare i brand a grande diffusione come Donna Moderna, Grazia, Chi, Tv Sorrisi e Canzoni (e le guide Telepiù e Guida Tv), GialloZafferano, oltre ai magazine del sistema Focus, Interni, Icon, Icon Design, Casafacile, MypersonalTrainer, Studenti. A rimanere fuori le altre riviste. Ora oggetto del deal con Belpietro.

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