di Mario Cianflone
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Ferdinand Piech, il grande ingegnere austriaco che comandava Volkswagen aveva un sogno: creare un mega gruppo automobilistico. Il più grande di tutti, con decine di marchi e una copertura globale in termini di prodotti e mercati. Un colosso vero e proprio.Ferdinand Piech ci riuscì: portò il gruppo Volkswagen a diventare il primo o il secondo costruttore di auto al mondo a seconda degli anni.
Piech morì tre mesi fa, il 25 agosto, e il mondo dell'auto ne piange ancora la scomparsa, ma di lui, in questi tempi tumultuosi per l'Automobile, è rimasta una lezione importante: l'idea che è possibile fondare una realtà automobilistica solida e potente, in grado di generare profitti grazie a sinergie industriali in un mondo dove questi si riducono costantemente.Ed è un'eredità che altri, magari manager come Carlos Tavares potrebberro raccogliere: costruire il più grande gruppo della storia.
Del resto con la prospettata fusione tra Fca e Psa si viene a costituire una nuova entità che altera gli equilibri attuali ponendosi di prepotenza, con 9 milioni di auto, al 3 o 4 posto al mondo (dipende dalla prospettiva) e potenzialmente anche più in alto e insidiare l'equilibrio del club dei 10 milioni di autoveicoli prodotti. Nella classifica mondiale, troviamo infatti nelle prime due posizioni il gruppo Volkswagen e Toyota a contendersi il primo posto per meno di 100mila macchine. Con i tedeschi nel 2018 a quota 10.830.625 e i giapponesi a 10.520.655. Il terzo posto è di GM con 8.786.987 milioni mentre il gruppo Hyundai è poco sopra 7.5 milioni.
Con la fusione Psa più Fca arriverebbero a insidiare anche la sempre più vacillante Alleanza Renault Nissan Mitsubishi che si pone nel club 10 milioni in modo non ufficiale poiché non si tratta di un'unica azienda.Ma 10 milioni erano la soglia psicologica del passato, ora si può immaginare una nuova sfida: arrivare a 15 milioni. Del resto questa era la potenzialità della fallita intesa Fca Renault che portando dentro anche Nissan e Mitsubishi avrebbe creato il megagruppo più grande di sempre in grado di controllare praticamente il 10% del mercato mondiale.Del resto Fca e Psa potrebbero, coinvolgendo una casa cinese, proiettarsi verso il livello più alto del mondo.
E che 15 milioni siano la nuova soglia lo si vede anche dalle manovre di Toyota che sta diventando un polo industriale e tecnologico ancora piu grande. Recentemente è salita al 20% in Subaru, sta attirando Mazda nella sua orbita in una collaborazione tecnologica per le auto elettriche e con Suzuki ha firmato un'alleanza con scambio azionario (5%) allo scopo di potenziare un'alleanza di lungo termine per la promozione della ricerca e lo sviluppo congiunto di nuove collaborazioni a livello tecnologico, tra cui la guida guida autonoma e quella fortemente assistita.
Toyota, alleata di Bmw sulle sportive, punta al tech per crescere ancora e trasformarsi da produttore di hardware (veicoli) a fornitore di software e servizi di mobilità. Non a caso ha stretto un'alleanza con SoftBank e al salone di Tokyo due settimane fa non ha messo auto in mostra in uno stand ma ha creato uno spazio dove esponeva le nuove idee per la mobilità futura. Tornando alle grandi manovre verso l'ipotetico traguardo dei 15 milioni bisogna considerare che magari Volkswagen potrebbere stringere maggiormente i legami con Ford già molto forti. Renault e Nissan potrebbero invece riconciliarsi mentre alla finestra c'è la sempre più potente Hyundai Motors che con soli due brand è al quarto posto e vuole crescere ancora: solo un mese fa ha investito 35 miliardi per le nuove tecnologie di guida assistita, elettrificazione e mobilità. Il 2020 si annuncia un anno di grande evoluzione per l'automotive.
* E’ stata corretta l’origine di Ferdinand Piech
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