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Se anche quest'ultimo fosse valutato negativamente, allora potrebbe essere imposto l'obbligo di un deposito infruttifero pari allo 0,2% del Pil (3,6 miliardi), con possibilità che possa essere ridotto o incrementato, e che comunque verrebbe convertito in ammenda nel caso in cui la raccomandazione di correggere il disavanzo eccessivo non fosse rispettata. E potrebbe scattare in questo caso anche un'ulteriore e più pesante sospensione dei fondi di coesione europei. La sanzione sarebbe poi ulteriormente incrementata in caso di persistente inosservanza della raccomandazione
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