Salvini: Lega orgogliosa delle sue radici, ma guarda avanti
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Con un Congresso straordinario a Milano la Lega cambia pelle. Finisce il modello di Bossi, diventa il partito di Salvini con uno sguardo più nazionale, non più confinato alle regioni del Nord. I circa 500 delegati del Carroccio hanno approvato per alzata di mano il nuovo statuto. Il via libera è stato all’unanimità. Il partito fondato da Umberto Bossi non sarà liquidato ma resterà in vita, anche (soprattutto) per le pendenze con la magistratura legate alla restituzione allo Stato dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali giudicati irregolari.
Il “padre fondatore” Umberto Bossi, ha partecipato al Congresso, mantiene la carica di “Presidente Federale a vita” e nell’articolo 1 viene mantenuta la parola “Padania”. Nessun cambio è previsto per il simbolo con l’Alberto da Giussano né per la sede, che resta a Milano, in via Bellerio. Non è automatico, inoltre, l’azzeramento delle altre cariche, compresa quella di segretario federale oggi ricoperta da Matteo Salvini. Il nodo sarà affrontato fuori dal congresso, in un momento successivo.
Salvini, che è giunto al Congresso portanto un Presepe, è tornato sul caso della nave Gregoretti. «Non penso che questi giudici attacchino me - ha detto -, attaccano un popolo. Non c’è in ballo la libertà personale di Salvini è un attacco alla sovranità nazionale, alla sovranità popolare, al diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini». Quanto poi alla riforma della legge elettorale, il leghista ha mandato in via indiretta un messaggio alla Consulta. «A gennaio ci sarà la Corte Costituzionale che deciderà o meno della ammissibilità del referendum per modificare la legge elettorale - ha ricordato - e noi contiamo che i supremi giudici non scippino questo esercizio di democrazia ai cittadini italiani, che hanno il diritto di scegliere con che sistema elettorale votare».
Il Congresso straordinario si è aperto con il fondatore all’attacco. «Se Salvini vuole avere la possibilità di avere il simbolo della Lega nel partito che sta facendo, deve raccogliere le firme», ha detto il senatur nell’intervento dal palco. «Oggi non si chiude nessun partito. I giornalisti mi hanno chiesto se oggi è il funerale della Lega. Col c... il funerale, non c'è nessun funerale alle porte», ha detto Bossi .
Bossi: non sottovalutare le sardine
«Non servono le sardine per creare spinte sociali. Le sardine non sono da sottovalutare diventeranno un partito e c'è già si chiama Pd», ha detto Bossi, fondatore e senatore della Lega, dal palco del congresso in corso a Milano. «Bisogna imparare - ha ricordato - a non sottovalutare».
Salvini: battesimo per rtilanciare l’Italia
Di diverso avviso Salvini, per il quale quello di oggi è il battesimo della nuova Lega. «Oggi è l'inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l'ambizione di rilanciare l'Italia nel mondo», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, arrivando al congresso straordinario per la modifica dello statuto del partito.
In mano un presepe
Salvini è arrivato all'Hotel Da Vinci di Milano con un presepe in mano donato, ha detto, da artigiani campani. «Non occuparsi più di una parte di Paese ma abbracciare nel nome del buon governo tutta Italia - ha detto Salvini -. Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 3% non avrei mai immaginato di avere l'onore e la fortuna di rappresentare il primo partito di questo Paese e la speranza per milioni di italiani». E ha fatto riferimento alla vicenda giudiziaria che lo vede indagato. «Qualcuno questa speranza la vuole fermare - ha detto Salvini - anche attraverso una iniziativa giudiziaria ma non ce la faranno. Quando un popolo assapora il profumo della libertà non ci sono manette che tengono».
Flash mob delle sardine: no al colpo di spugna sui 49 milioni
Sardine numerate da 1 a 49, come i milioni di euro che secondo la magistratura la Lega Nord deve restituire allo Stato, al Parco Nord di Milano, a pochi metri dall’hotel in cui è in corso il congresso del Carroccio.
Dopo aver attraversato il parco cantando 'Bella ciao' e 'Milano non si lega' si sono avvicinate al retro dell'albergo in cui oggi il partito fondato da Bossi cambierà statuto. «Li rivogliamo tutti», hanno gridato in coro, riferendosi ai 49 milioni. «È un furto allo Stato da parte di questi personaggi che costituendosi in una nuova identità politica vogliono fare un colpo di spugna», ha detto la sardina 'numero 49', settantenne che si è detta «indignata».
Per approfondire:
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● Salvini, M5S a favore del processo. Di Maio: sì all'autorizzazione
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