di Francesca Cerati
Super-batteri sempre più resistenti: si ribellano agli antibiotici
3' di lettura
L'Italia è prima in Europa per numero di morti legato all'antibiotico-resistenza: dei 33.000 decessi che avvengono nei Paesi Ue ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, oltre 10mila si registrano nel nostro Paese. In pratica il triplo delle vittime della strada che nel 2018 sono state 3334.
I numeri aggiornati sull'abuso di antibiotici, una bomba orologeria che rischia di mietere sempre più vittime nel mondo, arriva dall'Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione della Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici, dal 18 al 24 novembre. L’Iss rileva come pur in presenza di un “trend in leggero calo, i valori restano oltre la media europea”.
Sotto sorveglianza
«Purtroppo, il nostro Paese detiene il triste primato, nel contesto europeo, della mortalità per antibiotico-resistenza - afferma Annalisa Pantosti, responsabile della Sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza (Ar-Iss) -. Gli ultimi dati disponibili mostrano infatti che i livelli di antibiotico-resistenza e di multi-resistenza delle specie batteriche sotto sorveglianza sono ancora molto alti, nonostante gli sforzi notevoli messi in campo finora, come la promozione di un uso appropriato degli antibiotici e di interventi per il controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza sanitaria. In questo contesto, il Piano nazionale di contrasto dell’antibiotico-resistenza (Pncar) 2017-2020 rappresenta un’occasione per migliorare e rendere più incisive le attività di contrasto del fenomeno a livello nazionale, regionale e locale».
Occorre più consapevolezza
Nonostante i dati che emergono dall’indagine condotta in Europa dal Centro europeo per il controllo delle malattie(Ecdc) mostrino che l’89% degli operatori sanitari ha ben chiaro il legame tra prescrizione e somministrazione di antibiotici e l'emergenza rappresentata dalla diffusione di batteri resistenti a questi farmaci, solo il 58% pensa di avere un ruolo chiave nell'aiutare a controllare la resistenza agli antibiotici.
«I dati dell’Ecdc - commenta Andrea Mandelli, presidente della Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani) e primo firmatario di una mozione sull’antibiotico resistenza - dimostrano che c’è margine per aumentare la consapevolezza dei professionisti sull’importanza del tema delle resistenze batteriche e del corretto impiego degli antibiotici. È importante che tutti gli operatori del settore sanitario collaborino per far sì che il nostro Paese non debba più essere ai primi posti in Europa per consumo di antibiotici e per la prevalenza di ceppi resistenti».
Non solo. «È anche necessario - aggiunge - che tutti i camici bianchi elaborino un messaggio comune per sensibilizzare i cittadini rispetto al consumo di antibiotici. L’uso improprio, spesso in autoprescrizione, e il mancato rispetto delle indicazioni del medico sono tra i fattori principali all’origine di questo problema, fattori sui quali possiamo e dobbiamo intervenire».
Il quiz per mettersi alla prova
Infatti, il messaggio della campagna dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è «Il futuro degli antibiotici dipende da ognuno di noi» e mira a incoraggiare la responsabilità individuale nell’adozione di buone pratiche tra la popolazione, il personale sanitario e i decisori politici per contrastare la resistenza batterica.
Dalla loro scoperta, gli antibiotici hanno rappresentato il pilastro della medicina moderna. Ma il persistente abuso e l’uso inappropriato nell’uomo e nell’animale hanno favorito la diffusione dell’antibiotico-resistenza.
In tema di consapevolezza e informazione, l’Aifa per la Settimana sugli antibiotici, ha elaborato un breve quiz lanciato sui canali Social con cui chi vuole può mettere alla prova le proprie conoscenze su questi temi e correggere eventuali convinzioni errate.
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