di Mario Cianflone
Porsche Taycan, la prima vettura elettrica della casa di Zuffenhausen
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OSLO - GÖTEBORG - Si è fatta attendere quattro anni. Da quando al salone di Francoforte del 2015, durante il quale esplose il dieselgate Volkswagen, Porsche presentò il concept di quattro porte elettrica, Mission E. Ora è diventata il modello di serie Taycan che testimonia, tra l’altro, quanto la casa di Zuffenhausen pensasse all’elettrico ben prima del sorgere della questione emissioni. Del resto l’elettrico è nel Dna della casa: nel 1898, un giovanissimo Ferdinand Porsche progettò l’auto a batteria Egger-Lohner C.2 Phaeton.
Simo andati in Norvegia e in Svezia a provare la Taycan prima 100% elettrica di serie di Porsche soprattutto per verificarne l’autonomia.
Taycan è offerta, in due versioni (157 e 190mila euro) dal nome nostalgicamente termico: Turbo e Turbo S i prezzi vanno da 160 a 190mila euro. Quest’ultima è la più potente: il motore elettrico eroga 560 kW (761 cv) in abbinamento alla funzione launch control, mentre la Taycan Turbo vanta 500 kW (680 cv). I motori sono Magneti Marelli: un po’ di made in Italy nella Porsche alla spina. L’autonomia va da 388-412 della Turbo S ai 381-450 della Turbo (con omologazione Wltp).
Per verificare la tenuta della batteria a ioni di litio da 93,4 kWh siamo partiti da Oslo con la Turbo in direzione di Göteborg, un viaggio di circa 300 km e ci siamo fermati a ricaricare a metà tragitto per sfruttare le colonnine Ionity da 270 kW a 800 Volt.
I tempi di ricarica sono stati coerenti con i dati dichiarati che parlano di 22.5 minuti per arrivare all’80% partendo da una batteria al 5%.
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Taycanvanta un’alimentazione a 800 Volt, invece di 400 Volt e questo permette in circa cinque minuti di avere 100 km di autonomia con una rete di ricarica ad alta potenza. Non pone dunque problemi di range anxiety a patto che ci sia un ecosistema energetico adeguato come quello scandinavo. Al volante Taycan è una vera Porsche: un’auto altamente emozionale, non è un elettrodomestico su ruote per fare il tragitto casa lavoro a emissioni zero. La coppia è enorme: 1.050 per la Turbo S e 850 Nm (Turbo). E, infatti, la grossa elettrica va come un treno e al volante lo si avverte subito.
La casa dichiara prestazioni top: La Taycan Turbo S accelera da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, che diventano 3,2 per la Taycan Turbo. La velocità massima è per entrambe di 260 km/h.
Taycan Turbo S - vulkangraumetallic
Taycan è stabilissima, segue i comandi del pilota con precisione telepatica e l’handling nonostante la mole (5 metri e 2.300 kg) è sorprendente e sul misto veloce ci si può togliere, limiti permettendo, qualche soddisfazione.
Le auto elettriche, si sa, sono silenziose ma con il loro sibilo da lavatrice in centrifuga emozionano poco e siccome l’orecchio vuole la sua parte, la casa offre l’Electric sport sound, un rumore generato digitalmente che simula un motore termico ma a tratti ricorda la nave stellare Enterprise di Star Trek quando entra a velocità di curvatura.
La vettura è spaziosa (viste le dimensioni ci mancherrebe altro). Posizione di guida e confort per i passeggeri sono ineccepibili. Salendo a bordo il colpo d’occhio è notevole: la pancia è dominata dal digitale, iniziando dal cruscotto virtuale curvoda 16.8” . A centro plancia uno schermo da 10.9 “a cui è possibile aggiungere un monitor aggiuntivo davanti al passeggero. Dal display da 8.4” sul tunnel si gestice la climatizzazione. Non manca l’assistente vocale a “Hey Porsche”, tuttavia sistema di infotainment soffre di un difetto incomprensibile: manca Android Auto per scelta di Porsche.
C’è ovviamente Apple Car Play (con tanto di integrazione con Apple Music) ma a Zuffenhausen ancora non hanno capito che Android è dominante nel mercato degli smartphone. Sul fronte dell’ergonomia Taycan sconta un eccesso digitalizzazione: le bocchette di ventilazione sono fisse e per regolare i flussi bisogna entrare in un sottomenu e con un dito spostare un cursore nella direzione voluta del getto d’aria. La vettura si avvia premendo un pulsante (posto, da tradizione Porsche alla sinistra del volante), dall’aspetto un po’ cheap. A destra invece troviamo la levetta dei quattro driving mode: Normal, Range (utilissima), Sport, Sport Plus e Individual.
Mario Cianflone
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