di Antonio Larizza
3' di lettura
Dal primo ufficio aperto in Italia nel 2013 in una mansarda all’attuale sede nella Silicon Valley, nata senza passare dal garage tanto caro agli startupper di San Francisco.
L’avventura imprenditoriale di Nozomi Networks è la storia di un’impresa tech Made in Italy capace di fare scuola, e affari, nel tempio californiano dell’innovazione. Tanto da ricevere la visita del Presidente della Repubblica Sergio Matterella, che venerdì scorso è stato nel quartier generale della società, così come previsto dal programma del suo viaggio di Stato negli Usa.
L’azienda, fondata nel 2013 da Andrea Carcano e Moreno Carullo, si occupa di cybersicurezza per infrastrutture critiche, come reti energetiche e industrie farmaceutiche. Oggi ha clienti in tutto il mondo: Enel, Eni, Exxon, Shell; ma anche Bayer, Dompé Farmaceutici, Johnson & Johnson. Per queste industrie monitora 24 ore su 24 625mila componenti in 1.400 istallazioni diverse, contrastando ogni giorno decine di cyber attacchi. Nel 2019 la società, che impiega circa 100 persone, stima di fatturare più di 20 milioni di dollari, con una crescita vicina al 100% rispetto al 2018.
A credere nell’idea è stato, nel 2015, l’imprenditore italiano Giovanni Canetta Roeder, che fino a oggi attraverso il fondo Planven Entrepreneur Ventures ha portato in Nozomi circa 17 milioni di dollari di investimenti, su un totale di risorse raccolte pari a 52,5 milioni di dollari.
L’innovazione sviluppata da Nozomi Networks è un dispositivo che si collega ai server che gestiscono le infrastrutture critiche. «Grazie a un software brevettato che sfrutta tecniche di intelligenza artificiale e deep learning - spiega Canetta al Sole 24 Ore - il dispositivo “ascolta” tutte le comunicazioni e gli scambi di dati delle apparecchiature che formano l’architetture industriale». In meno di 24 ore memorizza cicli e routine, senza bisogno di interventi di programmazione da parte di un operatore umano, dal momento che il software conosce il “linguaggio” dei più diffusi componenti per l’impiantistica industriale. Alla fine del processo di apprendimento, il software è in grado di segnalare in tempo reale eventuali anomalie. Un esempio? «Se una valvola di una rete gas che segue dei cicli aprendo e chiudendo il passaggio a determinate e note condizioni cambia il suo comportamento, magari perché hackerata, il sistema se ne accorge e lo segnala tempestivamente», spiega l’imprenditore che venerdì ha ricevuto i complimenti del Presidente della Repubblica «per aver avuto il coraggio di rischiare», investendo sull’idea di due ragazzi italiani, in un settore che vede in vantaggio le imprese americane.
Oggi il 20% del capitale di Nozomi Networks è in mano al fondo Planven Entrepreneur Ventures. Il resto è controllato dai fondi GGV Capital, Energize e Lux Capital.
L’idea alla base di Nozomi Networks, che ha ricevuto il premio Incense della Commissione Europea come idea più innovativa, ha richiesto 6 anni di attività di ricerca e sviluppo. Quattro anni fa Enel è stata la prima utility al mondo a scommettere su quello che era solo un prototipo, avviando una collaborazione che dura ancora oggi.
«In pochi anni - spiega il cofondatore Andrea Carcano - abbiamo creato un’azienda di successo nel settore della sicurezza informatica. La nostra forza? Le radici italiane». I due fondatori conservano oggi circa il 10% a testa delle quote di Nozomi. «Per Carcano e Carullo è stato un riconoscimento meritato, ma anche un sogno che si è avverato», spiega Canetta. «Il sogno di due ragazzi che vanno all’università in Italia, studiano computer science, si specializzano in cybersicurezza e intelligenza artificiale, hanno un’idea imprenditoriale, fondano un’azienda che trova le risorse per crescere in tutto il mondo e, un giorno, ricevono la visita del presidente della Repubblica, che ti incontra per dirti che sei diventato un esempio per tutto il Paese».
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy