di Giulia Crivelli
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La notizia è ufficiale, l’ha data il Governo di Hong Kong, citando fonti del Agriculture, Fisheries and Conservation Department (Afcd) , equivalente del “ministero” dell’agricoltura della regione a statuto speciale: c’è il primo caso di cane domestico positivo al coronavirus.
Il comunicato ufficiale (in inglese)
Il cane, si legge in un comunicato, appartiene a una donna di 60 anni a sua volta positiva al coronavirus ed è stato messo in quarantena, come la sua padrona, dopo che alcuni campioni prelevati dall’animale sono risultati positivi al virus.
Secondo l’Agriculture, Fisheries and Conservation Department non c’è rischio di contagio da parte dell’animale. Il cane non ha sintomi della malattia, si legge nel comunicato, ma «i campioni prelevati dalle cavità nasali e orali sono stati trovati positivi per il virus Covid-19». Non ci sono prove che animali come gatti o cani possano trasmettere il virus all’uomo, ma il ministero di Hong Kong ha stimato che gli animali domestici di persone infette dovrebbero stare in quarantena per 14 giorni. Saranno condotti ulteriori test sul cane, che rimarrà in isolamento fino a quando non risulterà negativo. Hong Kong conta a oggi 93 casi di coronavirus, due dei quali hanno portato alla morte dei pazienti.
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Grande risonanza
La notizia ha avuto grande risonanza online, perché è dall’inizio dell’allarme dell’epidemia e dell’allarme da coronavirus che si ipotizzano contagi tra specie e in particolare tra esseri umani e pet. Finora questa possibilità era stata categoricamente esclusa.
La misura di Pechino per tutta la carne di animali selvatici
Pochi giorni fa la Cina ha approvato la bozza di legge “ampia” che include il bando immediato del consumo di carne di animali selvatici, insieme alla stretta sul commercio illegale a tutela di vita e salute delle persone. Lo ha deciso oggi il Comitato permanente del 13° Congresso nazionale del popolo: lo schema ha 8 articoli focalizzati sul “noto problema” di consumo di carne di animali selvatici (ritenuto uno delle possibili cause del coronavirus) su cui c’è il bando totale e la stretta sul commercio illegale, hanno riferito i media ufficiali.
Il bando di Shenzhen alla carne di cane
Secondo il quotidiano britannico Daily Mail invece a Shenzhen si starebbe elaborando una legge per vietare ai residenti di consumare la carne di cane con lo scopo di migliorare la sicurezza alimentare in seguito all’emergenza scaturita dal coronavirus. Se la proposta di legge dovesse essere approvata, sarebbe la prima volta nel Paese. Oltre alla carne di cane, la legge vieterebbe anche il consumo di serpenti, rane e tartarughe.
I legislatori di Shenzhen, dove vivono circa 13 milioni di persone, hanno pubblicato la proposta sul sito web dell’amministrazione della città.
L’articolo del Daily Mail: Chinese city drafts law to ban residents from eating dogs in the wake of coronavirus epidemic
I funzionari hanno descritto il regolamento come un «requisito di civilizzazione universale di una società moderna». Inoltre, hanno affermato che l’obiettivo è «soddisfare ulteriormente le esigenze quotidiane delle persone». Secondo la proposta di legge, ripresa anche dal quotidiano ufficiale People’s Daily (che ha un sito in inglese) , nove tipi di bestiame sono adatti al consumo: maiali, mucche, pecore, asini, conigli, galline, anatre, oche e piccioni. I residenti di Shenzhen, se consentito dalla legge, potranno anche mangiare determinati animali acquatici. Insomma, ci sarà una vera e propria lista bianca con il compito di informare le persone su ciò che potranno e non potranno mangiare.
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Giulia Crivelli
fashion editor
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