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Il braccio correttivo

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6 giugno 2019
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Durante la procedura di infrazione, l'Italia rientrerebbe nel “braccio correttivo” del Patto di stabilità: per Roma verrebbe meno ogni possibilità di accedere a tutte le forme di flessibilità previste dalla Comunicazione della Commissione del gennaio 2015. E i conti di Roma sarebbero sottoposti a un monitoraggio continuo da parte delle istituzioni comunitarie. Scatterebbe nei confronti del nostro paese una sorta di sorveglianza rafforzata, con un stretto monitoraggio (ogni tre/sei mesi) per verificare se le azioni correttive richieste per rientrare dalla “deviazione significativa” evidenziata siano effettivamente poste in essere. Manovre correttive che rischiano di essere anche molto pesanti poiché inevitabilmente comporterebbero aumenti delle tasse e tagli alle spese e ai servizi sociali. In sostanza viene definita una sorta di calendario per l'adozione delle misure di correzione richieste.

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