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Mes: fonti Eurogruppo, trattato chiuso, firma ad aprile. Ma Roma frena

Cosa è il Mes, il meccanismo europeo di stabilità

«La firma del trattato - ribattono dal ministero dell'Economia - non è stata calendarizzata»

7 febbraio 2020
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2' di lettura

Il trattato sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità è chiuso e sarà firmato ad aprile dagli ambasciatori dei Paesi Ue (Coreper) come già previsto dalla tabella di marcia dell’Eurogruppo. Lo hanno confermano fonti europee coinvolte nella preparazione delle riunioni dei ministri finanziari dell’area euro. Sul trattato «c'è un accordo», ci sono «alcuni punti da risolvere con discussioni molto tecniche sul backstop, tra Mes e Autorità di risoluzione delle banche (Srb). L’obiettivo è avviare la procedura di firma a partire da marzo».

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Le questioni da risolvere
Le fonti spiegano che questo tempo permette di risolvere la questione giuridica (che aveva sollevato la Francia) sulle clausole di azione collettiva (cacs) «single limb» e sull’importanza o meno di annetterle al trattato. «Ci sarà una risposta chiara da parte delle autorità francesi e ne riparleremo a inizio marzo», spiegano le fonti. Le stesse fonti hanno precisato che la firma del Trattato è prevista «ad aprile» e che a firmare saranno gli ambasciatori degli Stati membri presso la Ue.

La frenata del Tesoro e di Conte
Ma Roma frena. «La firma del trattato - ribattono dal ministero dell'Economia - non è stata calendarizzata». E il tema non è «all'ordine del giorno alla riunione dell'Eurogruppo di febbraio». Se ne riparlerà quindi «nella riunione di marzo». Lo sottolinea anche il premier, Giuseppe Conte («non ci sono novità» quindi «nessuna firma»), ironizzando sugli ultimi
attacchi leghisti: la Lega protesta «si è risvegliata, dice?» risponde ai cronisti sorridendo.

L’attacco sovranista
Sulla riforma il governo italiano è sottoposto da mesi al tiro incrociato dei partiti sovranisti - a partire dalla Lega - e da parte del Movimento Cinque Stelle. Per aver ceduto a una riforma che, semplificando le clausole di azione collettiva, renderebbe più facile ristrutturare il debito di un Paese quando non sostenibile. A dicembre, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e il premier Giuseppe Conte avevano ottenuto un rinvio sulla firma, invece ora a Bruxelles si stringe. A parte alcuni dettagli tecnici, l'accordo sul Mes è di fatto chiuso, e tecnicamente sulla riforma del trattato i partner europei possono andare avanti a maggioranza, senza il sì dell'Italia.

Il nodo politico
Resta il nodo politico. L'Italia punta ad agganciare la riforma all'assicurazione comune dei depositi bancari (Edis) e al Bicc, il Bilancio per la convergenza e la competitività. Riforme che, tuttavia, sono ancora in alto mare: il negoziato potrebbe puntare a un impegno politico a procedere spediti su questi due fronti.

Per approfondire:
Cos'è il Mes, il Fondo salva-Stati e quali rischi corre l'Italia

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