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Storia di Walter Villadei, il cosmonauta che sarebbe la causa dell’addio della Cristoforetti

di Leopoldo Benacchio

Chi è Walter Villadei, il cosmonauta causa (forse) dell’addio della Cristoforetti

La astronauta italiana si è dimessa dall'Aeronautica dando il via alle polemiche: tante le dietrologie ma alla base dell'abbandono ci sarebbe l'insistenza a proporre un candidato alternativo, ma inadatto, per la Stazione spaziale internazionale

4 gennaio 2020
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5' di lettura

Sembra un racconto di Italo Calvino e potrebbe intitolarsi «Il cosmonauta inesistente», ma è una storia terribilmente italiana.

Andando per gradi: Samantha Cristoforetti non è più in forze all'aeronautica, dato che si è dimessa nei giorni scorsi approfittando di una finestra temporale permessa dalla normale burocrazia militare. Dice che la cosa era prevista da tempo e prima o dopo sarebbe successo. Prima o dopo, appunto. Resta comunque in forze al corpo europeo degli astronauti dell'Agenzia Spaziale Esa, ci mancherebbe altro.

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Non solo testimonial
L'Arma azzurra perde così non solo una astronauta ma anche un testimonial importante, un esempio che la Cristoforetti stessa ha costruito in anni di duro lavoro e allenamento: prepararsi ad andare nello spazio per mesi non è uno scherzo.

Lei stessa, in un circostanziato e generoso messaggio su Twitter, esclude qualsiasi problema legato al suo essere donna, saluta i colleghi e, togliendosi qualche virtuale sassolino dalle scarpe, ammette discussioni coi vertici dell'aeronautica. Volerà comunque di nuovo sulla Stazione Spaziale Internazionale, Iss, nel 2022, come astronauta europea, la vedremo quindi ancora all'opera e lei stessa potrà guardare di nuovo il nostro pianeta blu dal bow window della Stazione Spaziale internazionale, la splendida finestra sull'universo di costruzione italiana, un miracolo di ingegneria.

Tutto questo è oramai storia più che cronaca e ha dato adito a varie ipotesi dietrologiche, come la pretesa guerra politica fra Grillini e leghisti pure nello spazio, ma proprio la Cristoforetti su questo ha tagliato corto nel suo comunicato via social.

Comunque sia pare proprio che alla ministeriale di novembre a Siviglia le cose non siano andate per il verso giusto e la nostra unica astronauta in qualche modo abbia subito dei torti.

L'astronauta europeo impossibile
In campo ci sarebbe oltretutto, incomprensibilmente, un candidato risultato addirittura non idoneo, tempo fa, nelle selezioni per diventare astronauta europeo. Una storia che di fatto va avanti da anni, sa solo Iddio perché. Se uno viene dichiarato non idoneo infatti se ne fa una ragione e fa altro, è capitato a tanti e tante che avevano il desiderio di andare fuori dal nostro pianeta per un po', ma non per questa persona che, grazie al supporto di chissà chi, vuole rimanere in gioco. Ecco allora la scappatoia, tutta in salsa italiana, in senso ovviamente deteriore: lo si rivende come cosmonauta, ossia un navigatore dello spazio ma di area russa.

Il tenente colonnello Walter Villadei, non essendo riuscito a superare le prime selezioni come astronauta europeo, non potrà mai arrivare alla ISS, la stazione spaziale internazionale, con questa etichetta, figurarsi quindi con NASA, e visto che lo si vuole far volare a tutti i costi, anche a scapito di reputazione internazionale ed esborso economico, si va in Russia dove, dietro lauto compenso, pare 2 milioni alla volta ma è difficile sapere la cifra esatta, si allena il Villadei stesso, come cosmonauta, così si chiamano da quelle parti.

Il volo della Virgtin Galactic
Lui stesso è previsto anche nell'equipaggio del molto futuribile, o molto prossimo a seconda dei pareri, volo della Virgin Galactic, che però nello spazio vero e proprio non va, dato che con lo SpaceShip 2 e relativa navetta si prevede di arrivare al massimo ai limiti convenzionali dell'atmosfera, sugli 80 chilometri.

Per portarlo sulla Iss, a questo punto come un turista in divisa, pare che i russi abbiano chiesto al nostro governo altri 60 milioni, cifra abbastanza standard ma piuttosto alta comunque per un ritorno prossimo a zero se non negativo, con il pericolo che europei e americani non gli facciano toccare una vite, una volta arrivato a bordo. Insomma per il nostro aspirante astro-cosmo-nauta sembra valere il famoso detto di Alfieri «volli sempre volli, fortissimamente volli». Ma non «volai», almeno per il momento.

Astronauti europei
C' è da chiedersi perché da anni continuiamo a spendere soldi pubblici per questa impresa apparentemente nonsense. Vogliamo avere un astronauta solo italiano alla faccia dell'Unione Europea? Ci siamo dimenticati che non possiamo avere astronauti “nazionali” ma solo europei, per accordi sottoscritti con gli altri Paesi Esa? E per farne cosa, visto che gli altri non sono d'accordo, giustamente, dato che non ha superato neppure i primi gradini della selezione normale?

Un ulteriore punto è anche che gli astronauti italiani sono meno delle dita di due mani, ma a volte hanno qualche discussione su chi deve volare, che si estende anche sopra l'Oceano, fin dentro alla nostra Ambasciata nella capitale Usa, e forse anche questo ha pesato. In questa vicenda, che più la si guarda e più sembra banalmente misera, la Cristoforetti poteva essere trattata assai meglio, anche se lei, da vera professionista, generosamente dice che non ha subito alcuna angheria.

Il congedo, nella base di Istrana, ha avuto luogo fra frasi e sorrisi di circostanza, a giudicare dalle foto, e l'Aeronautica ha diffuso un comunicato in cui afferma che la Cristoforetti, grazie all’Arma azzurra, ha realizzato i suoi sogni. Col dovuto rispetto e amor di patria la frase pare un poco fuori luogo.

Comunque tante ragazze italiane che con lei hanno sognato continueranno a vedere in “astrosamantha”, come viene chiamata con eccessiva confidenza, un modello da seguire e un esempio di successo, di quello che si raggiunge solo grazie all'impegno e alla dedizione. Speriamo di rivedere presto l'astronauta europea Samantha Cristoforetti all'opera aggiungendo alle 199 giornate passate nello spazio altri record. Certo avremmo preferito poterla rivedere con la bandiera italiana sulla tuta e non solo nel cuore.

Riceviamo e pubblichiamo:

Con riferimento a questo articolo, precisiamo che non risulta correlazione tra le dimissioni della Cristoforetti e il percorso del T.Col Villadei in AM. Tantomeno competizione tra i due Ufficiali: infatti, alla Ministeriale 2019
a Siviglia, il Governo italiano ha chiesto un secondo volo in quota ESA per Cristoforetti e non per il T.Col Villadei (in attesa del primo). Lo stesso ha conseguito successi unanimemente riconosciuti!

Qualificato nel 2007 da ESA come istruttore. Nel 2008 e 2009, ha svolto una prima fase addestrativa presso il centro russo Yuri Gagarin presso la Città delle Stelle. Ha conseguito la qualifica di cosmonauta nel 2012, con il massimo dei voti; quella avanzata a fine 2015 e il mantenimento delle abilitazioni a fine 2019. Gli esami e i corsi sono stati svolti con i medesimi istruttori russi che hanno addestrato gli astronauti Parmitano e Cristoforetti, nonché quelli europei e americani. In verità, le abilitazioni del T.Col Villadei lo rendono già ad oggi, dal punto di visto delle qualifiche e del training conseguito (Soyuz Flight Engineer, International Space Station User, EVA operator), potenziale candidato al volo spaziale. Nessuna di queste qualifiche è attribuibile ad un “turista in divisa”.

Non è inoltre vero che il T.Col Villadei sia “protetto” da chicchessia! Si tratta invece di un professionista che si è addestrato duramente. La selezione ESA del 2009 prevedeva due percorsi distinti: per piloti (con almeno 1000 ore di volo su velivoli ad elevate prestazioni e qualifica di test pilot ovvero laurea tecnica); per ingegneri e tecnici (almeno una laurea in materie tecnico-scientifiche e non meno di tre anni di esperienza). L'allora Cap. Villadei soddisfaceva tutti i requisiti, avendo oltre a due lauree, molteplici corsi di specializzazione e decennale attività nei ranghi dell'AM (anche in svariati teatri operativi). Non è vero quindi che fu dichiarato inidoneo. La reputazione internazionale dell'Italia non solo non è mai essere stata lesa ma semmai rafforzata dall'operato del T.Col Villadei, che ha conseguito eccellenti risultati, a livello nazionale ed internazionale, assolvendo a tutti i compiti assegnati: in ASI, come membro del CTS, in AM come Capo Ufficio e in ambito Commissione Europea, come delegato nominato dalla Presidenza del Consiglio”.

Avvocati Felice Scotto, Elena Lepre e Sergio Nocerino

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