di Davide Madeddu
A Capo Spartivento, Sardegna sud-occidentale, sorge il faro riconvertito a hotel: undici camere e 22 posti con 40 coperti per la ristorazione
3' di lettura
In vacanza al faro trasformato in albergo. La prima prova è stata superata e ora l’esperimento sarà esteso. Perché il turismo può passare anche attraverso i fari costieri trasformati in strutture ricettive di alto livello aperte tutto l’anno. A tracciare e seguire questa strada è Massimo Balia, imprenditore di Cagliari che con la sua New fari ha iniziato questo percorso turistico imprenditoriale nove anni fa. Quasi una sfida, intrapresa con la ristrutturazione del faro di Capo Spartivento e l’annessa caserma dei fanalisti nel sud Sardegna. Strutture, tra mare cristallino e vegetazione, per anni punto di riferimento per chi andava per mare e oggi mete turistiche a cinque stelle.
«L’esperimento iniziale è riuscito e i numeri ci danno ragione - chiarisce l’imprenditore -. Basti pensare che la struttura rimane aperta 12 mesi all’anno e si lavora per un 50 per cento con i turisti e per la rimanente parte con gli eventi. Il 2019 si è chiuso con un’ulteriore crescita rispetto al passato»: +15% sulle presenze alberghiere e +18% sui grandi eventi. Primo passo la ristrutturazione e apertura del faro con un investimento iniziale di due milioni di euro. Le due unità sono state trasformate in un’unica struttura ricettiva. «Tutti gli interventi - argomenta Balia - sono stati realizzati utilizzando materiali ecocompatibili e seguendo l’architettura e le caratteristiche originarie delle costruzioni». Undici camere e 22 posti con 40 coperti per la ristorazione che in caso di eventi possono diventare 400. «Stabilmente lavorano sette persone - prosegue - ma con gli stagionali si superano le 20 unità».
Un risultato positivo, anche alla luce dei riconoscimenti (è stato premiato al Green Travel Award 2019 alla Bit), che ha spinto il manager a guardare oltre ideando anche una sorta di rete turistica non solo isolana ma nazionale. «La nostra idea è proprio quella di creare un circuito dei fari che mettono assieme Capo Spartivento ma anche altre strutture distribuite tra la Sardegna e la penisola». Proprio per questo motivo il gruppo ha deciso di andare oltre partecipando anche al bando regionale e a quello nazionale per la concessione dei fari. L’elenco dei beni che la New fari si appresta a trasformare in alberghi extra lusso va da Golfo Aranci («dove Guglielmo Marconi si fermò per le sperimentazioni radio») a Ponza, continuando poi con Portofino e Venezia. A Golfo Aranci «è previsto un investimento di poco meno di due milioni di euro - prosegue - mentre a Ponza si prevede l’impiego di circa 950 mila euro».
Nell’elenco poi quelle che vengono definite altre “due perle”. Ossia Portofino «dove saranno impegnati circa 590 mila euro» e l’isola di San Secondo a Venezia. In questo caso l’obiettivo dell’azienda sarda, «firmata la convenzione si partirà con le procedure propedeutiche per l’accantieramento», è quello di trasformare la fortezza del 1600 in struttura ricettiva di alto livello con un investimento complessivo che supera i 3 milioni di euro. Risorse importanti per lanciare un settore che, argomenta ancora Balia «è in continua crescita». E con un obiettivo finale: «costruire il network del turismo dei fari. C’è un mercato importante e da affrontare. Questo è ciò che ci proponiamo di fare in futuro, valorizzare la massimo questo patrimonio». In mezzo poi anche altri interventi come la ristrutturazione di un palazzo storico al centro di Cagliari e la trasformazione di struttura ricettiva collegata al faro di Capo Spartivento. «Il tutto all’interno del circuito turistico che mette assieme città e periferia, mare e ambiente».
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy