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Un anno di moda: addii, acquisizioni e accordi a sorpresa di un 2019 memorabile

di Giulia Crivelli

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Shopping diversificato per Lvmh, da Tiffany al brand di Rihanna. Coty si lega a Kylie Jenner e anche a Prada. La scomparsa di Lagerfeld e Ungaro

27 dicembre 2019
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3' di lettura

Quando sta per finire, si tende a pensare che ogni anno sia stato speciale. Ma il 2019, per la moda e il lusso, è stato più speciale del solito. Sono stati stabiliti alcuni record – che magari nel 2020 saranno battuti – e abbiamo detto addio a figure leggendarie. I cambiamenti nei gusti e comportamenti dei consumatori e nelle modalità di distribuzione sono stati altrettanto importanti. A questo però nell’era digitale siamo abituati e c’è da scommettere che tutto sarà sempre più accelerato e imprevedibile.

Operazioni a sorpresa
Era l’unico marchio americano d’alta gamma, da poche settimane è diventato, sulla carta, francese: parliamo di Tiffany , acquisito per 14,7 miliardi di euro da Lvmh, che rafforza così il primato di gruppo del lusso più grande al mondo. È la più importante acquisizione del settore mai registrata, ma non è stata l’unica operazione del 2019. Restando nella gioielleria, la maison italiana Buccellati è stata acquisita dal gruppo svizzero Richemont, terzo player del lusso globale dopo Lvmh e Kering, che avrebbe a sua volta in cantiere un’operazione importante, l’entrata in Moncler . I contatti sarebbero però in una fase iniziale. Concluso invece il passaggio di Roberto Cavalli alla Damac del finanziere di Dubai Hussain Sajwani.

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Icona (forse) irripetibile
Il sentore che la salute di Karl Lagerfeld stesse peggiorando si era avuto in gennaio, quando lo stilista non era uscito, come da consuetudine, alla fine della sfilata per raccogliere gli applausi del pubblico. Il 19 febbraio arrivò la notizia ufficiale della morte di Kaiser Karl, a pochi giorni dalle fashion week di Milano e Parigi, dove sarebbe stato, come sempre, protagonista. Non è un caso se il suo soprannome fosse e resterà Kaiser Karl: era direttore creativo di Chanel dal 1983, di Fendi (la partnership più lunga mai avuta da uno stilista con una maison, arrivata a 50 anni nel 2015) e del marchio che porta il suo nome. Impegnato in decine di collaborazioni nei settori più diversi, dall'arredo agli strumenti di scrittura, dalla cristalleria all'art de la table.

Virginie Viard, braccio destro di Lagerfeld in Chanel da molti anni, ha già superato brillantemente la prova di tre sfilate e quasi certamente troverà il modo, da discepola, di superare il maestro. Ma è difficile pensare che sia nato o che nascerà un altro Karl Lagerfeld. O un altro, Emanuel Ungaro, scomparso il 21 dicembre a Parigi.

Non solo Kaiser Karl
In realtà, tutti siamo unici e irripetibili, si potrebbe dire. Lo stesso vale però per il talento, che rende alcuni più unici di altri. Come Peter Lindbergh, fotografo di moda al quale si devono forse gli scatti più belli di Kate Moss e di moltissime altre icone.

Iconiche e capaci di influenzare lo stile di generazioni furono Gloria Vanderbilt e Lee Radziwill, nata Bouvier e sorella di Jacqueline, moglie di John Kennedy e di Aristotele Onassis. Le due sorelle furono protagoniste di un’età dell’oro del vip watching, in patria e all’estero e chissà cosa sarebbe successo se negli anni 60 e 70 ci fossero stati i social network: Gloria Vanderbilt negli anni 60 rivoluzionò il mondo americano del jeans, con circa 30 anni di anticipo su quel che accadde negli anni 90 grazie all’uso di piccole percentuali di fibre sintetiche che modificarono vestibilità e silhouette. Gloria ci era riuscita usando solo denim. Lee, come Jackie, resta fonte di ispirazione per stilisti di ogni età: quanti follower avrebbero oggi?

Addio a Gloria Vanderbilt, “cigno” di Manhattan

19 foto

In questa foto del 22 aprile 1935, accompagnata da una guardia del corpo, un'infermiera e un'autista, Gloria Vanderbilt entra nella casa di sua madre, Gloria Morgan Vanderbilt, nel centro di Manhattan, New York (AP Photo)
Gloria Vanderbilt nel giugno del 1937 (Afp)
Gloria Vanderbilt e Ginger Rogers nell'ottobre del 1954 a New York City (AP Photo)
Agosto del 1954 (Afp)
Gloria Vanderbilt , 1964 (AP Photo)
Gloria Vanderbilt Cooper posa con uno dei suoi quadri, nel suo studio privato a New York, il 5 aprile 1966. (AP Photo)
Gloria Vanderbilt e Bill Blassnel 1970 (AP Photo)
Gloria Vanderbilt, a sinistra, presenta i suoi biglietti di auguri per la festa della mamma, progettati per Hallmark, in un negozio di New York, il 3 maggio 1972. (AP Photo)
Gloria Vanderbilt nel 1981 sul set di «Love Boat» (AP Photo/Wally Fong)
Gloria Vanderbilt con il figlio Anderson Cooper alla première di “Nothing Left Unsaid” al Time Warner Center di New York- 2016 (Ap/Charles Sykes)
Gloria Vanderbilt (Afp/ Robin Marchant)
Ralph Lauren e Gloria Vanderbilt al party «The World Of Gloria Vanderbilt» nel 2010 (Afp/Dimitrios Kambouris)
Gloria Vanderbilt con la scrittrice Joyce Carol Oates (Afp)
Gloria Vanderbilt (Afp)
Gloria Vanderbilt (Afp)
(Gloria Vanderbilt (Afp)
Gloria Vanderbilt (Afp)
Gloria Vanderbilt (Mario Anzuoni/Reuters)
Nella foto l’attrice Marti Stevens e Gloria Vanderbilt (Afp/Gary Gershoff)

Partnership inattese
Il 2019 è stato anche l’anno di incontri e accordi commerciali non proprio scontati, come quello di Lvmh con Rihanna per il suo marchio Fenty (quanto di meno tradizionalmente chic si possa pensare) o quello di Kylie Jenner, star dei reality e dei social, con Coty, colosso della cosmesi e profumeria, a sua volta in vena di affiancare a collaborazioni tradizionali a quelle che non ci si aspetta. Di pochi giorni fa, inoltre, la notizia della licenza di L’Oréal con Prada.

Alber Elbaz , rilanciato dalla capsule creata per Tod’s, ha invece firmato con Richemont per un nuovo brand: anche in questo caso, non sfuggirà il disinvolto passaggio dall’alta gioielleria a un progetto con uno dei più anticonvenzionali stilisti al mondo.

I Fashion Awards incoronano Bottega Veneta, Armani e Moncler

66 foto

Giorgio Armani con Julia Roberts (EPA/WILL OLIVER)
Da sinistra, Roberta Armani, Cate Blanchett, Giorgio Armani e Julia Roberts in Armani Privé (EPA/WILL OLIVER)
Da sinistra, Roberta Armani, Cate Blanchett, Giorgio Armani e Julia Roberts (EPA/WILL OLIVER)
Da sinistra Barbara Palvin, Giorgio Armani, Sara Sampaio e Nicholas Hoult. (REUTERS/Lisi Niesner)
Donatella Versace in Versace (EPA/WILL OLIVER)
Donatella Versace (EPA/WILL OLIVER)
Anna Wintour (in Chanel Couture) ed Edward Enninful. (EPA/WILL OLIVER)
Stella Maxwell in Etro (REUTERS/Lisi Niesner)
Naomi Campbell in Alexander McQueen (EPA/WILL OLIVER)
Naomi Campbell al centro (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Irina Shayk in Burberry (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Emilia Clarke in Schiaparelli Haute Couture (EPA/WILL OLIVER)
Emilia Clarke (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Boy George (EPA/WILL OLIVER)
Ellie Goulding in Chloé (EPA/WILL OLIVER)
Rita Ora in 16Arlington (EPA/WILL OLIVER)
Rihanna ha indossato un abito Fenty. Qui è con Jahleel Weaver (REUTERS/Lisi Niesner)
Rihanna (EPA/WILL OLIVER)
Mary Charteris in Giambattista Valli Couture (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Rihanna (EPA/WILL OLIVER)
Tracee Ellis Ross in Loewe (EPA/WILL OLIVER)
Alicia Silverstone in Christian Siriano (EPA/WILL OLIVER)
Lewis Hamilton (EPA/WILL OLIVER)
James Blunt e Sofia Wellesley (EPA/WILL OLIVER)
Ed Westwick (EPA/WILL OLIVER)
Shailene Woodley in 1 Moncler Pierpaolo Piccioli (EPA/WILL OLIVER)
Rosie Huntington-Whiteley indossa Bottega Veneta (EPA/WILL OLIVER)
Winnie Harlow in Vivienne Westwood by Andreas Kronthaler (EPA/WILL OLIVER)
Millie Mackintosh (EPA/WILL OLIVER)
Raye (REUTERS/Lisi Niesner)
Lorena Rae (REUTERS/Lisi Niesner)
Jordan Grants (REUTERS/Lisi Niesner)
Nathalie Emmanuel (EPA/WILL OLIVER)
Elsa Hosk con un abito di Celia Kritharioti (EPA/WILL OLIVER)
Tinie Tempah (EPA/WILL OLIVER)
Zandra Rhodes (EPA/WILL OLIVER)
Tamara Beckwith e il marito Giorgio Veroni (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Noomi Rapace in Ann Demeulemeester (Photo by Joel C Ryan/Invision/AP)
Poppy Delevingne indossa Oscar de la Renta (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Sabrina Dhowre Elba in Ralph Russo (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Kylie Minogue in Christopher Kane (Photo by Isabel Infantes / AFP)
Liya Kebede in 1 Moncler Pierpaolo Piccioli (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Nicole Scherzinger in Julien MacDonald (Photo by Isabel Infantes / AFP)
Erin O'Connor indossa Emilia Wickstead (EPA/WILL OLIVER)
David Gandy (EPA/WILL OLIVER)
Alexa Chung (EPA/WILL OLIVER)
Lily James in Valentino (EPA/WILL OLIVER)
Adut Akech in Valentino Haute Couture
Pierpaolo Piccioli in Valentino
Lily James in Valentino
Chiara Ferragni in Etro (Photo by Jeff Spicer/BFC/Getty Images)
Stella Maxwell in Etro
Jon Kortajarena in Etro (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/WireImage )
Camille Charriere in Moncler (Photo by Jeff Spicer/BFC/Getty Images)
Liya Kebede in Moncler
Shailene Woodley in Moncler
Rejina Pyo (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Bethany Williams (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Remo Ruffini, ceo Moncler (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Shailene Woodleycon il CEO di Moncler Remo Ruffini (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Sam McKnight (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Adut Akech (in Valentino Haute Couture) con Pierpaolo Piccioli (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Adut Akech (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
La direttrice creativa di Alexander McQueen, Sarah Burton, con Naomi Campbell (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Naomi Campbell (Photo by ISABEL INFANTES / AFP)
Tilda Swinton (Photo by FADEL SENNA / AFP)

La moda ha le sue ragioni, che la ragione non conosce, parafrasando Pascal: si spiegano (anche) così gli eterni ritorni, i trend che nessuno era riuscito a prevedere e i fenomeni che non si sa come far durare (o finire). Tra gli exploit del 2019 è giusto ricordare quello di Bottega Veneta, maison appannata per qualche stagione, tornata in cima alle classifiche di brand più cercato (sul web) e desiderato (nella realtà).

Per approfondire:

Giovani stilisti, agili e indipendenti. Chi avrà successo nel nuovo decennio?

La moda resiste all’incertezza globale e si conferma traino per l’economia italiana

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