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Dagli aumenti autostradali al tunnel del Brennero: tutte le gaffe dell’ex ministro Toninelli

di Andrea Gagliardi

Toninelli, su viadotti si cambia,finito modello Morandi

Gaffeur seriale da ministro delle Infrastrutture del governo Conte I Danilo Toninelli continua a inciampare anche da soldato semplice di senatore M5s.

6 gennaio 2020
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3' di lettura

Gaffeur seriale da ministro delle Infrastrutture del governo Conte I, Danilo Toninelli continua a inciampare anche da soldato semplice di senatore M5s. L’ultimo caso che lo ha visto protagonista è stato il j’accuse contro le regioni leghiste Lombardia e Veneto, «le uniche dove sono stati aumentati i pedaggi», aumenti «prova del mal governo della Lega». Accuse alle quali l’assessore regionale alle infrastrutture del Veneto, Elisa De Berti ha avuto buon gioco a replicare ricordando a Toninelli « di aver firmato lui, nelle vesti di membro del governo Conte I, a fine 2018, il decreto di aumento delle tariffe dei pedaggi di Cav (Concessionaria Autovie Venete) entrato in vigore l’1 gennaio 2019.

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Il tunnel del Brennero
Il capolavoro resta, però, forse, la gaffe sul Brennero. «Sapete quante delle merci italiane, quanti degli imprenditori italiani utilizzano con il trasporto principalmente ancora su gomma il tunnel del Brennero?» disse l’allora ministro a margine di un incontro con la commissaria Ue Violeta Bulc il 9 ottobre 2018, ignorando però che l’opera ancora non esiste. Si riferiva al valico del Brennero. Non solo attualmente non esiste alcun tunnel del Brennero, ma quando verrà completato rappresenterà unicamente un tunnel ferroviario.

Le gaffe sul ponte Morandi
Rimarchevoli le gaffe sul Ponte Morandi. Nel novembre 2018 esultò in maniera poco convenzionale in Aula per l'approvazione del decreto Genova alzando un pugno al cielo. Pioggia di critiche. Lui, un poco sorpreso, provò a rintuzzare gli attacchi: «L'esultanza? Ne sono orgoglioso, gli altri esultavano per i favori alle lobby». Sulla tragedia del ponte Morandi (43 morti, 258 famiglie sfollate) Toninelli ebbe però anche un altro incidente: si fece fotografare sorridente, negli studi di “Porta a porta”, davanti al plastico del nuovo ponte.

Non solo. «L'obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il ponte Morandi, ma di renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare…». Queste le parole del ministro al Salone Nautico di Genova il 14 settembre 2018. Peccato parlasse di un viadotto autostradale sospeso a 45 metri da terra: perché andarci a giocare, o addirittura a “vivere”?

La revoca della concessione al barbiere
Una gaffe tira l'altra. Ancora impazzavano le polemiche per la foto con il plastico del ponte Morandi, nello studio di Vespa, quando il ministro delle Infrastrutture, decise di avventurarsi in una dichiarazione di dubbio gusto sui social. Stavolta su Instagram, dove postò una foto per sfoggiare il nuovo taglio di capelli: «Ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere», scrisse. Barbiere che nell'immagine spuntava alle spalle del ministro, mentre accanto a Toninelli ci sono i due figli.

La gaffe del Suv
Rimarchevole anche la gaffe andata in onda il 17 marzo 2019: durante una puntata di Tg2 Motori, nell'abitacolo con la conduttrice Maria Leitner il ministro declamò: “Avanti con l'elettrico” per propagandare in prima persona l'azione del suo ministero. Peccato che, a precisa domanda di Leitner, lui dovette ammettere di avere appena acquistato una Jeep Compass diesel, uno dei modelli per i quali il governo aveva appena introdotto l'ecotassa contro i mezzi più responsabili per l'inquinamento atmosferico.

A carponi con il gioco dei mimi
Non si era mai visto infine un ministro della Repubblica italiana gattonare in televisione di fronte a una platea di bambini. Toninelli il 20 novembre 2019 era ospite della puntata di ieri di “Alla lavagna!”. Il programma di Raitre è prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy, ripreso da un format francese, e prevede personaggi pubblici (non solo politici) che si sottopongono alle domande di una classe di studenti tra i 9 e i 12 anni. Dopo aver risposto alle domande dei bambini, la prova a sorpresa: il gioco del mimo dei film. Il ministro la prese molto seriamente e non esitò a mettersi su mani e piedi e muoversi carponi per suggerire ai bambini la parola “gatto” (il titolo era “Come un gatto in tangenziale”).

Per approfondire

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