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Ferdinand Piech, chi era il visionario creatore del mega gruppo Volkswagen

di Simonluca Pini

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È morto Ferdinand Piech, ex numero uno di Volkswagen e nipote di Ferdinand Porsche

27 agosto 2019
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3' di lettura

Ferdinand Piech, ex presidente del consiglio di sorveglianza e in precedenza presidente del consiglio di amministrazione di Volkswagen, è morto all'età di 82 anni. L'uomo che ha cambiato le sorti del gruppo di Wolfsburg, dopo essersi sentito male come riportato dalla stampa tedesca durante un evento in Alta Baviera il 25 agosto, è spirato il giorno successivo. Nipote di Ferdinand Porsche, rappresenta una delle figure chiave del successo tedesco in campo automobilistico negli ultimi 40 anni.

Chi era Ferdinand Piech
Entrato nel 1971 nel Gruppo Volkswagen come responsabile del settore tecnico, ha dato vita a soluzioni diventate di fondamentale importanza come la trazione integrale “quattro” per Audi. Altro punto riguarda la crescita del gruppo, con un numero importante di marchi fondamentali per la crescita anno dopo anno. Profondo ammiratore del “made in Italy” ha deciso di affinare le conoscenze nel settore del design affidandosi a quello che da allora Piech ha chiamato il Maestro, Giorgetto Giugiaro. E il designer piemontese ne ha ricambiato l'ammirazione realizzando un modello, la Golf, destinato a superare anche il mitico Maggiolino sia in termini di unità vendute che di longevità. Fra le scelte più discusse di Piech l'aver strappato a General Motors lo spagnolo José Ignacio López de Arriortúa incaricandolo di studiare un programma di risanamento dei conti del Gruppo. Le misure di riduzione dei costi avviate da Lopez, però, furono interrotte perchè il manager spagnolo dovette lasciare Volkswagen in seguito all’accusa di spionaggio industriale mossagli dalla stessa GM. Celebre anche lo scontro con il top manager di Porsche, Wendelin Wiedeking, voluto dallo stesso Piech in accordo della famiglia del brand di Stoccarda, ma che dopo il tentativo di scalata avviata da Wiedeking ai danni di Volkswagen, Piech riuscì ad esautorare, riportando successivamente nell'ambito del Gruppo VW la stessa Porsche.

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Amministratore e presidente di Volkswagen
Amministratore delegato di Volkswagen dal 1993 al 2002 e presidente del consiglio di sorveglianza dal 2002 al 2015, Ferdinand Piech nel 2017 ha raggiunto l'accordo per vendere la parte più consistente della sua quota del 14,7% in Porsche agli altri membri della famiglia. Le trattative per l'operazione, «si sono concluse - secondo quanto ha annunciato la stessa holding Porsche Se - oggi con la firma dei contratti secondo cui le fondazioni private facenti capo a Piëch hanno ceduto la maggior parte delle azioni ordinarie detenute in Porsche Se». «La fondazione Ferdinand Karl Beta, anch'essa riconducibile a Piech - prosegue il comunicato -, rimarrà azionista di Porsche Se». Secondo il quotidiano tedesco «Handelsblatt» la cessione sarebbe andata in porto per un controvalore di 1,2 miliardi di euro. Tra le tante operazioni volute da Piech non si dimenticare l'acquisizione di Ducati, vero e proprio amore per l'ingegnere austriaco.

Piech, l'uscita di scena da Volkswagen
Il Dieselgate ha contributo alla rapida uscita di Piech dal gruppo Volkswagen. Il nipote di Porsche aveva voluto Martin Winterkorn prima alla guida dell'Audi e poi al comando operativo di tutto il Gruppo Vw, ma era sfociata in una polemica pesante che evidentemente ha poi portato alla dimissione dello stesso ingegnere e della moglie da tutte le cariche nel consiglio di sorveglianza del Gruppo Volkswagen. L'improvvisa morte non permetterà a Piech di vedere l'auto che porterà Vw nel futuro, ovvero la ID.3, pronta ad essere svelata in anteprima mondiale al Salone di Francoforte 2019.

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