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Ricavi sotto le attese e revisione al ribasso delle prospettive per l’anno in corso pesano su UniCredit a Piazza Affari. Nel secondo trimestre del 2019, Unicredit ha realizzato ricavi per 4,5 miliardi, in diminuzione del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso «principalmente a causa del difficile scenario di mercato». Il titolo è scambiato in in netto calo in Borsa, intorno ai 9,9 euro.
I principali contributi sono arrivati dall’Europa centro-orientale e dalle attività commerciali italiane. Il dato è al di sotto delle stime degli analisti che si aspettavano entrate complessive per 4,64 miliardi di euro. Nel primo semestre, invece, i ricavi hanno raggiunto quota 9,3 miliardi (-3,8%). Il margine di interesse (Nii) è diminuito dello 0,9% trimestre su trimestre a 2,6 miliardi nel periodo aprile-giugno (-2,1% rispetto allo stesso periodo 2018). Le commissioni nel secondo trimestre si sono invece attestate a 1,6 miliardi (-3% anno su anno).
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I costi operativi nel secondo trimestre sono pari 2,5 miliardi (-4,4%) «grazie alla continua e rigorosa attenzione alla disciplina dei costi», spiega la banca. Il margine operativo lordo è pari a 2,1 miliardi (-4,9%) e 4,3 miliardi nel semestre (-3%). Le rettifiche su crediti si sono attestate a 707 milioni nel secondo trimestre (+41%) «rispetto a riprese di valore eccezionali» nello stesso periodo del 2018.
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Il piano triennale Transform 2019, spiega la banca, «sta rispettando perfettamente i tempi previsti, producendo risultati coerenti e tangibili». Dal punto di vista del rafforzamento del capitale, la posizione patrimoniale nel secondo trimestre registra un Cet1 ratio al 12,08%. Quanto alla rimanente partecipazione in Fineco, ceduta in luglio, comporta un impatto stimato al Cet1 ratio di +0,3 punti per il terzo trimestre.
Per quanto riguarda l'attività di de-risking, nel secondo trimestre c'è stato un calo delle esposizioni creditizie deteriorate lorde di 8,2 miliardi (anno su anno) e di 3,1 miliardi (trimestre su trimestre), di cui 2,1 miliardi da cessioni nel periodo aprile-giugno. Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi di gruppo è pari a 7% (-1,8 p.p. anno su anno).
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La banca ha inoltre rivisto al ribasso, sia pure lievemente, le stime per l’intero 2019. «In un contesto come quello attuale, con tassi di interesse più bassi per un periodo più lungo di quello previsto, abbiamo deciso di modificare la nostra guidance sui ricavi dell'esercizio 2019 da 19 miliardi di euro a 18,7 miliardi di euro», ha detto l'amministratore delegato di UniCredit, Jean Pierre Mustier. «Confermiamo – continua – i nostri obiettivi a fine anno, tra cui un utile netto rettificato di 4,7 miliardi di euro, al quale si applicherà il pagamento in contanti dei dividendi del 30%».
La banca ha anche fatto il punto sulla riduzione del personale. Da dicembre 2015, spiega, l’obiettivo «del 98% delle 944 filiali da chiudere in Europa occidentale è stato raggiunto, con 24 filiali chiuse nel secondo trimestre 2019 e 925 chiuse da dicembre 2015». Anche l'obiettivo di «riduzione netta di 14mila posti full time del piano Trasform 2019 è stato raggiunto». Nel dettaglio, i full time sono in calo di 274 unità trimestre su trimestre.
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