di Vincenzo Rutigliano
(Reuters)
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Previsto per fine febbraio, primi di marzo, il piano dei commissari straordinari della Popolare di Bari su personale, esuberi e assetto delle filiali. A seguire i passaggi che porteranno all'assemblea straordinaria dei soci per l'esame di tutte le misure relative a trasformazione in società per azioni, ricapitalizzazione, approvazione del bilancio 2019. E ancora prima, da metà febbraio in avanti , la nomina del nuovo direttore generale, con cui marcare ulteriormente la discontinuità con la governance precedente.
Un vero e proprio mantra quello della discontinuità ripetuto, ancora ieri pomeriggio, dai rappresentanti sindacali (Cgil-Cisl e Uil e due sigle autonome) che hanno incontrato i commissari straordinari. Chiedono discontinuità nella gestione delle politiche del personale, soprattutto discontinuità commerciale, cioè evitare quella che definiscono la “pressione” messa in atto in passato per mantenere e recuperare la clientela.
«Ci è stato detto -spiega Stella Sanseverino, responsabile della segreteria del coordinamento regionale First-Cisl e del coordinamento Popolare Bari - che il rilancio della banca passa per il rilancio della redditività e che sarà necessario intervenire su esuberi e sportelli. È intollerabile che la rete abbia ancora oggi manager che si sono distinti negativamente».
Sul punto i commissari avrebbero aperto alla possibilità di qualche manager esterno, ma solo in ordine alle attività di controllo e alla direzione generale del commerciale, scelta giudicata indispensabile per rimettere la banca in condizione di ritornare alla redditività.
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