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La nuova luce dei divisionisti

di Ada Masoero

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Giovanni Segantini,Savognino sotto la neve, non datato (1890), olio su tela, 35x50 cm, Firmato e dedicato “All'intelligente in arte Luigi Dell'Acqua”, Collezione privata

Giovanni Segantini,Savognino sotto la neve, non datato (1890), olio su tela, 35x50 cm, Firmato e dedicato “All'intelligente in arte Luigi Dell'Acqua”, Collezione privata

La mostra con opere di Pellizza da Volpedo, Previati, Segantini, Morbelli e Longoni è al Castello Visconteo Sforzesco fino al 5 aprile

7 febbraio 2020
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2' di lettura

Quando, nel 1891, il Divisionismo si affacciò sulla scena espositiva di Milano, nella I Triennale di Brera, l'accoglienza della critica e del pubblico più tradizionalisti fu feroce: un critico famoso del “Corriere della Sera” parlò di «un pennelleggiare che imita il tricoté», altri dissero che quei dipinti parevano muri grezzi, altri ancora citavano le coppie che «si davano di gomito per non ridere».

La novità introdotta dai divisionisti, resa possibile anche dai nuovi colori prodotti in quegli anni dall'industria, era frutto delle scoperte della fisiologia della percezione e dell'ottica: loro, infatti, non impastavano più i colori sulla tavolozza ma li disponevano puri sulla tela, in minuscoli tocchi giustapposti, affidando il compito di fonderli alla retina dell'osservatore, proprio come accade nel processo percettivo. Non solo ma, servendosi delle leggi da poco scoperte dell'accostamento dei colori complementari, accentuavano prodigiosamente l'intensità cromatica e luminosa dei dipinti.

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I divisionisti in mostra a Novara

14 foto

Giovanni Segantini, Dopo il temporale, non datato (1883-1885), olio e tempera su tela, 180x123 cm, firmato in basso a destra, Collezione privata
Gaetano Previati, Maternità, 1890-1891, olio su tela, 175,5x412 cm, firmato in basso a destra, Banco BPM
Emilio Longoni, L'oratore dello sciopero, 1890-1891, olio su tela, 193x134 cm, firmato in basso a sinistra E .Longoni, Banca Popolare di Barlassina
Giuseppe Pellizza, Il Mediatore, 1891, olio su tela, 121x93 cm firmato e datato in alto a destra , Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, Milano
Giovanni Segantini, All'ovile, 1892, olio su tela, 68x115 cm, Collezione privata
Emilio Longoni, Riflessioni di un affamato, Contrasti sociali, 1894, olio su tela, 190x155 cm, firmato in basso a destra, Museo del Territorio Biellese, Biella
Angelo Morbelli, Sogno e realtà, trittico, 1905, olio su tela, 112x77 cm, 112x79 cm, 113x77 cm, firmato e datato in basso a destra Morbelli 1905, Cariplo, Gallerie d'Italia, Milano
Carlo Fornara, Fontanalba, non datato (1904-1906), olio su tela, 96x166 cm, siglato in basso a sinistra, Collezione privata
Angelo Morbelli, Neve, 1909, olio su tela, 24x38 cm  Collezione privata
Giovanni Segantini, Un bacio alla fontana, Idillio al pozzo, Amore al chiaro di luna, non datato (1892-1894) , matite colorate e gesso bianco su carta, 340x265 mm, firmato in basso a sinistra, Collezione privata
Giovanni Segantini, La Natura, disegno di presentazione, 1898, gessetto bianco e matite dure su carta giallina,797x1378 mm, firmato e data in basso a sinistra G. Segantini 1898 , Collezione privata
Emilio Longoni, Primavera della vita, non datato (1906), olio su tela, 173x139 cm, firmato in basso a destra Emilio Longoni, Collezione privata
Plinio Nomellini, Baci di sole, 1908, olio su tela, 93x119 cm, Galleria d'Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, Novara

Proprio «La rivoluzione della luce» è il sottotitolo dell'importante mostra sul Divisionismo che Annie-Paule Quinsac, una delle più autorevoli studiose di questa corrente pittorica, ha ordinato nel Castello Visconteo Sforzesco di Novara. Aperta da un prologo sulla Scapigliatura (la stagione pittorica tutta milanese che per prima infranse la “dittatura” della stesura forbita del colore, spezzando le pennellate in piccoli fiocchi, e che del Divisionismo fu la vera premessa) la mostra presenta tutti i campioni di questa corrente, aprendosi con La maternità di Gaetano Previati che alla mostra del 1891 rappresentò la vera pietra dello scandalo, per proseguire poi con numerose opere cardinali di Segantini (di cui la mostra espone anche un nucleo dei disegni, magistrali, che traeva dai dipinti quando le sedute en plein air gli erano vietate dal gelo) al grande Pellizza da Volpedo, da Vittore Grubicy (il loro gallerista ma anche un fine teorico del Divisionismo e un eccellente pittore egli stesso) ad Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Carlo Fornara, Cesare Maggi, Plinio Nomellini, fino a Previati, con la sua incrollabile fede simbolista.

In chiara evidenza, nel percorso, sono le diverse anime del Divisionismo italiano, ben più complesso del Pointillisme d'Oltralpe (con cui i nostri condividevano solo i testi scientifici di riferimento), poiché si nutriva delle due correnti di pensiero più attuali del tempo: il Simbolismo da un lato, e il pensiero socialista (in Longoni e Morbelli soprattutto, ma non solo in loro) dall'altro. Ada Masoero
Divisionismo. La rivoluzione della luce, Novara, Castello Visconteo Sforzesco, fino al 5 aprile. Catalogo Mets, Novara.

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