di Paco Guarnaccia
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Dall’ottava edizione dell’asta benefica Only Watch - il 9 novembre a Ginevra - arriva il nuovo orologio da polso più costoso del mondo: il Grandmaster Chime Ref.6300A-010 di Patek Philippe che, da una quotazione di partenza tra i 2 e i 2,7 milioni di euro, al martello ha totalizzato la cifra monstre di 31 milioni di franchi svizzeri (poco più di 28 milioni di euro). Polverizzando quella di oltre 15 milioni di euro raggiunta dal Daytona Rolex appartenuto a Paul Newman, nel 2017, e che ha permesso insieme agli altri 49 pezzi eccezionali delle più importanti maison orologiaie di donare alla ricerca sulla distrofia muscolare di Duchenne circa 35 milioni di euro. L’orologio da record è un pezzo unico realizzato per l’occasione, con cassa reversibile in acciaio (una rarità per Patek Philippe) con due quadranti sui quali sono distribuite ben 20 complicazioni animate da un movimento manuale esclusivo.
Sempre a Ginevra l’11 e il 12 novembre si sono svolte due aste organizzate da Sotheby’s. La prima dedicata all’orologeria tedesca di A. Lange & Söhne, ha totalizzato oltre 4 milioni di euro; la seconda, Important Watches, ha segnato 7,7 milioni di euro. Milionarie anche le due aste di Phillips in Association with Bacs & Russo, sempre a Ginevra, il 9 e il 10 novembre che hanno raccolto insieme oltre 20 milioni di euro: 14,7 milioni per la Geneva Watch Auction X (due Rolex sono stati assegnati entrambi a oltre 1,7 milioni di euro) e 6 milioni per l’asta tematica Double Signed.
Dopo le sessioni ginevrine, i fari sono puntati anche sull’attesa Game Changers di Phillips in Association with Bacs & Russo che si svolgerà a New York il 10 dicembre e avrà all’incanto due rarissimi Patek Philippe. Il primo è Ref.1518 del 1947, questa volta con cassa in oro rosa a incorniciare un quadrante anch’esso rosa con calendario perpetuo e cronografo (1 – 2,1 milioni di euro la stima), che non è mai andato all’asta e proviene direttamente dalla famiglia del possessore originale; il secondo il (probabile) pezzo unico Ref.2499 del 1951 in oro giallo (900 mila – 1,8 milioni di euro la stima) che si candida a diventare un pezzo combattutissimo di una sessione che presenterà anche altri orologi molto ricercati di Rolex, A. Lange & Söhne, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Omega, Tag Heuer, Jaeger LeCoultre, Breitling, Richard Mille, Philippe Dufour, F.P. Journe e Richard Mille e Urwerk. Proprio di quest’ultimo giovane e innovativo brand indipendente sarà all’asta il pezzo unico l’Amc, sigla che significa Atomic Mechanical Control, un ultra tecnologico orologio atomico che ha un margine di errore pari a un secondo ogni 317 anni.
«Game Changers è una delle aste più importanti che il nostro team abbia mai selezionato, con un numero di orologi innovativi mai visti prima all’incanto - spiega Paul Boutros, capo della divisione orologi di Phillips America -. Inoltre offriremo diversi lotti i cui proventi andranno a organizzazioni benefiche di tutto il mondo, tra cui il Rolex Gmt-Master indossato da Marlon Brando nel film Apocalypse Now, il Day-Date di proprietà dell’ex campione di golf Jack Nicklaus, un pezzo unico di Overseas di Vacheron Constantin per la National Geographic Society e, ancora, un Urwerk, questa volta meccanico, indossato dall’attore Robert Downey Jr. nel blockbuster del 2019, il film Avengers: Endgame che finanzierà le iniziative della fondazione Random Act, creata dallo stesso attore e dalla moglie Susan Downey».
Per approfondire
● Dossier: È tornato il tempo di investire in orologi
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