di Carlo Andrea Finotto
3' di lettura
«Fare sistema, capitale umano, produzione e territori». Sono le quattro parole d’ordine che Andrea Tronzano indica per il suo mandato di assessore regionale, titolare di un pacchetto di deleghe di peso: Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese.
A lui guardano con attenzione mista a impazienza i rappresentanti del mondo imprenditoriale e le parti sociali. Soprattutto, il mondo di quel tessile-abbigliamento che a dispetto delle crisi sempre più feroci è in grado costantemente di rialzarsi e mantenere un ruolo di primo piano a livello italiano e internazionale.
Tronzano assicura che «l’agenda strategica» invocata da imprese e sindacati – si veda altro articolo in pagina – «è in fase di definizione grazie al lavoro che sto svolgendo con il team composto anche da imprenditori. Vogliamo guardare a una “terza dimensione”, vale a dire – spiega – mettere insieme non solo le filiere e i cluster di industria 4.0, ma anche il territorio». Come Regione, dice, «dobbiamo fare riemergere la valenza delle forze locali, componente fondamentale per far diventare il Piemonte più forte, meno aggredibile da crisi e concorrenti e in grado di conquistare nuovi mercati».
La diffusione nei giorni scorsi di un elenco di nove “macro distretti” sui quali la Regione intenderebbe puntare, tra i quali compare la definizione “fibre naturali” ma non la parola specifica “tessile” ha creato qualche apprensione. L’assessore, però, rassicura sull’attenzione al settore e sulla consapevolezza della sua importanza: «So bene – sottolinea – che è l’unico esempio in Europa di comparto produttivo capace di conservare sullo stesso territorio l’intera filiera produttiva. Questa forza, che ha contribuito ad attrarre anche grandi brand internazionali – l’acquisizione di Loro Piana da parte di Lvmh, e l’apertura a Verrone della prima filatura laniera cinese, per citare due esempi, ndr – non deve essere dispersa. Dobbiamo mettere insieme i nostri punti di forza, usare le capacità innovative di università e politecnico, favorire modalità di collaborazione tra distretti. Arrivare a fare del Piemonte un distretto dei distretti».
Tronzano cita due progetti in via di conclusione. Il primo: Sirtaki, che coinvolge le aziende Sparco Spa e Dinamo srl e ha lo scopo di sviluppare un sistema per il miglioramento delle prestazioni dell’abbigliamento tecnico hi-tech per competizioni sportive. Il secondo: SensiChrom, che coinvolge le aziende Yanga srl e Tintoria Finissaggio 2000 e punta allo sviluppo industriale del processo di tintura dei materiali tessili con coloranti in grado di cambiare colore in base al pH. Le applicazioni, in questo caso, spaziano dall’arredamento al medicale.
La visione dell’assessore va oltre, punta al complesso obiettivo di «superare la proverbiale diffidenza piemontese per diffondere una cultura di sistema come è presente in altre regioni. Lo scopo è far collaborare aree diverse per valorizzare le rispettive peculiarità: penso alle possibili sinergie tra le coltivazioni della canapa del Canavese o la tradizione del cashemere e dell’angora della Valle Bormida con il know how tessile biellese».Nella futura agenda dell’assessore ci sono anche «il trasferimento del rating da un’azienda “pivot” alle realtà meno strutturate per favorire l’accesso al credito e l’inserimento degli asset intangibili nei cespiti, per accrescere la capitalizzazione delle imprese». A breve, assicura, «presenteremo un piano strutturato agli stakeholder: dalle imprese alle parti sociali alla chiesa».
Carlo Andrea Finotto
Capo servizio
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy