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Formazione, a scuola per diventare imprenditori del beauty

di Enza Moscaritolo

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(IMAGOECONOMICA)

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Negli ultimi anni si sono moltiplicate le opportunità per avvicinarsi a questa carriera grazie al significativo incremento del numero delle scuole di formazione

28 gennaio 2020
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2' di lettura

Cresce la formazione nel settore dell'estetica. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le opportunità per avvicinarsi a questa carriera grazie al significativo incremento del numero delle scuole di formazione. Su 529 imprese che in Italia svolgono attività di formazione e aggiornamento professionale per estetisti, (dati aggiornati allo scorso settembre), il 27,7% è nato solo nel triennio 2016-2019, secondo l'elaborazione di Infocamere sui dati del registro delle imprese. Ovvero quasi un terzo delle iscrizioni negli ultimi tre anni. Un vero e proprio boom.

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Per trovare un dato analogo dobbiamo tornare indietro al periodo compreso tra il 2000 e il 2010 in cui sono nate il 30,8% di queste imprese. In questo caso, però, ci sono due sostanziali differenze. Innanzitutto, l'arco temporale è quello di un decennio e il contesto era molto diverso da quello attuale, basti pensare al web e dal ruolo dei social network che non avevano certamente i numeri, né la forza persuasiva di oggi. Tra il 2011 e il 2015, invece, si registra una percentuale pari al 22,7.

Dietro questa crescita ci sono alcune ragioni che si intuiscono facilmente. «Le ragazze sono molto attratte da ciò che riguarda la bellezza in generale – spiega Gianmarco Cataldi, innovation e marketing manager in una scuola di formazione per estetista, acconciatore e make up artist – e molte, subito dopo il diploma di scuola superiore decidono di iscriversi a queste tipologie di corsi. Il settore ha conosciuto una notevole espansione sotto tanti punti di vista, comunicativo innanzitutto con i social network e il fenomeno delle beauty blogger e delle influencer. In generale, la cura dell'immagine è diventata sempre più centrale tra i consumatori e le figure professionali legate a questo mercato ne escono valorizzate e rappresentano un futuro professionale appetibile».

Lazio (81), Campania (67) e Lombardia (54) guidano la classifica delle regioni con la maggiore concentrazione di imprese che fanno formazione in questo settore - suddivise tra società di capitali (281), società di persone (94), imprese individuali (74), cooperative (38), altre forme (42) – seguite da Toscana (52) e Puglia (44), mentre non ve n'è nessuna in Valle D'Aosta. La formazione professionale è di competenza regionale per cui ogni regione può dare delle disposizioni autonome in materia.

Il percorso dura due o tre anni, a seconda se si voglia conseguire la qualificazione di estetista oppure la specializzazione che consente, quest'ultima, di diventare imprenditrici e aprire un'attività in proprio.

«Per la loro giovane età – commenta Cataldi – molte ragazze non hanno un'idea precisa sul loro futuro professionale. Magari hanno una grande passione, ma a volte idee un po' confuse. Quello che è certo è che oggi il modo di svolgere qualsiasi tipo di professione nell'ambito della bellezza è cambiato e richiede nuove competenze. Per esempio, al make up artist non è richiesto solo di occuparsi di trucco, ma di valorizzare la persona e la figura a 360°, diventando un esperto di total look, ascoltando la persona e cercando di comprenderne i bisogni, ma anche di formarsi nell'ambito del marketing e della comunicazione». Attualmente la professione è disciplinata dalla L.1 del 1990 denominata “Disciplina dell'attività di estetista”.

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