di Maximilian Cellino
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UniCredit compie l’ultimo passo per uscire da FinecoBank. La banca italiana ha annunciato in un comunicato diramato nella notte, di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding per la cessione a investitori istituzionali di circa 111,6 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank, corrispondenti a circa il 18,3 per cento del capitale azionario della società, al prezzo di 9,85 euro per azione. La banca incassa dunque 1,099 miliardi di euro dall’operazione
Il prezzo - sottolinea il comunicato - incorpora uno sconto di circa il 4,4 per cento rispetto all'ultimo prezzo di chiusura di Fineco prima dell’annuncio. L'impatto patrimoniale è stimato complessivamente in aumento di circa 30 punti base nel CET1 capital ratio del Gruppo UniCredit del 3T 2019. Per tale operazione, UniCredit si è avvalsa di J.P. Morgan, UBS Investment Bank e UniCredit Corporate & Investment Banking in qualità di Joint Bookrunners per l'Offerta.
L’operazione si inserisce nell’ambito delle misure finanziarie annunciate lo scorso 7 maggio, che prevedono fra l’altro per UniCredit l’obiettivo di raggiungere la parte superiore del buffer di 200-250 punti base del Cet1 ratio sui requisiti patrimoniali entro fine 2019 proprio attraverso la vendita di alcuni asset.
Secondo round di cessione per UniCredit
In quella occasione UniCredit aveva già ceduto quasi la metà delle azioni allora in portafoglio - circa 103,5 milioni, corrispondenti al 17% del capitale azionario Fineco a un prezzo di 9,80 euro per azione che le aveva permesso di incassare circa un miliardo di euro e di mettere a bilancio superiore ai 500 milioni. Al tempo stesso UniCredit aveva sottoscritto un impegno a non disporre delle azioni rimanenti Fineco per un periodo di 120 giorni dalla data di regolamento dell’operazione, al quale oggi di fatto rinuncia.
Fineco aumenta a 300 milioni l’importo dell’At1
Sempre lunedì il Cda di Fineco ha autorizzato, alla luce delle favorevoli condizioni di mercato e dell’interesse atteso, la possibilità di incrementare l’ammontare dell’emissione Additional Tier 1 (AT1) portandola a un importo nominale massimo di 300 milioni. Un’operazione che era stata ipotizzata proprio nell’occasione dell’annuncio della possibile uscita dal perimetro del gruppo UniCredit per rafforzare il patrimonio e mantenere il Leverage Ratio vicino al 3 per cento su base pro forma. Allora però si era parlato di un importo di 200 milioni, poi confermato in un comunicato giovedì scorso.
Maximilian Cellino
Redattore
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