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Sequestrati tre traghetti di Caronte&Tourist. Truffa e carenze strutturali delle navi

Arrestati i "signori dello Stretto"

Sequestrati anche denaro e beni mobili e immobili per un valore di oltre 3,5 milioni. Le navi sequestrate sono Pace, Caronte e Ulisse

10 gennaio 2020
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3' di lettura

I finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo e quelli di Messina hanno sequestrato tre navi traghetto della società Caronte
& Touris
t, oltre a denaro, beni mobili e immobili e quote societarie, per un valore di oltre 3,5 milioni. I reati ipotizzati a carico dei vertici della compagnia (leader nei collegamenti marittimi nello Stretto di Messina) sono: truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture.

I traghetti sequestrati
Le indagini svolte dalla Finanza di Palermo e coordinate dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia, hanno portato al sequestro dei traghetti Pace, Ulisse e Caronte perché le imbarcazioni presenterebbero gravi carenze tecniche e strutturali che non garantirebbero la sicurezza nel trasporto delle persone a mobilità ridotta. Le navi sono attualmente impiegate nei collegamenti La Maddalena/Palau, Trapani/Isole Egadi e Palermo/Ustica.

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L’origine dell’inchiesta
L’Inchiesta ruota attorno alla gara con cui la Navigazione Generale Italiana (Ngi), società poi fusa per incorporazione nella Caronte & Tourist Isole Minori nel 2017, si era aggiudicata nel 2015 il lotto II (Trapani-Isole Egadi) del bando disposto dall’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità per il servizio di collegamento marittimo per cinque anni tra la Sicilia e le isole minori. Il valore del lotto era di circa 15,9 milioni, con aggiudicazione, attraverso un significativo ribasso, a 5,3 milioni.

Per partecipare e aggiudicarsi la gara, ciascuno dei concorrenti aveva individuato una nave-traghetto (la Ngi aveva designato la “Pace”) da dedicare esclusivamente alla tratta oggetto del singolo lotto, dotata di caratteristiche strutturali che avrebbero consentito la navigazione in sicurezza anche alle persone con «mobilità ridotta» (come anziani, disabili, persone con disturbi sensoriali o che usano sedie a rotelle, donne in gravidanza e accompagnatori di bambini).


Le ipotesi dell’accusa
Secondo l’accusa, invece, la Pace presenta invece gravi carenze tecniche e strutturali che la rendono non adatta a trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta. Le difformità rispetto a quanto previsto dalla normativa e dal bando, nascoste attraverso false attestazioni di conformità e accertate anche da organi tecnici nel corso delle attività ispettive, non sono mai state sanate e, conseguentemente, non avrebbero consentito la partecipazione né l’aggiudicazione della gara alla Ngi.

Le indagini avrebbero inoltre consentito di riscontrare l’avvenuto ricorso a sostituzioni irregolari del traghetto designato per la tratta Trapani/Isole Egadi, non autorizzate preventivamente dalla stazione appaltante, ma, soprattutto, avvenute con ulteriori traghetti (Caronte e Ulisse), anche questi privi dei requisiti previsti per il trasporto delle persona a ridotta mobilità.

Ulteriori ispezioni delle navi con l’intervento di ingegneri navali, nominati consulenti tecnici dalla Procura, hanno confermato l’ipotesi investigativa sulla inidoneità dei tre traghetti e sul conseguente rischio (in caso di incidenti come naufragio, incendi ecc.) per l’incolumità delle persone a mobilità ridotta.

I manager indagati
Nel registro degli indagati sono finiti Sergio La Cava, consigliere e amministratore delegato della Ngi (incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist Isole Minori) e legale rappresentante di Maddalena Lines, società partecipata al 70% dalla Ngi e armatrice della “Pace”, Luigi Genchi, consigliere e amministratore delegato della Ngi, Edoardo Bonanno, amministratore delegato della Caronte e Vincenzo Franza, presidente della Caronte e già consigliere delegato della Ngi. La società Caronte è stata segnalata per la responsabilità amministrativa derivante da reato.

I contributi pubblici ricevuti indebitamente
La Caronte& Tourist avrebbe percepito dunque indebitamente contributi pubblici per oltre 3,5 milioni nel periodo 2016-2019. I mezzi navali sequestrati sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal Gip, mentre la società armatrice è stata designata custode.

«Appare fondato il pericolo che la libera disponibilità da parte della Ngi - Caronte & Tourist delle navi traghetto Pace, Caronte e Ulisse, adibite al servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse per il trasporto di passeggeri, anche a mobilità ridotta, possa ulteriormente aggravare le conseguenze dei reati – scrivono i pm di Messina che hanno chiesto e ottenuto dal gip il sequestro delle navi –. Pertanto, allo scopo di scongiurare il protrarsi e l'aggravarsi delle condotte accertate e delle loro conseguenze, è assolutamente indispensabile procedere al sequestro dei mezzi navali».

Aggiornamento del 22 ottobre 2024:   In data 24 maggio 2024 il Tribunale penale di Messina ha assolto Vincenzo Franza dal reato ascritto perché il fatto non sussiste.

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