di Celestina Dominelli
Bollette, tutto quello che c’è da sapere per difendersi dalle trappole
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Il decreto Milleproroghe, approvato a fine 2019, ha per ora rinviato al 1° gennaio 2022 la fine dei servizi di tutela per le bollette della luce e del gas. Si tratta del regime di cui usufruiscono ancora 18 milioni di utenti nell’elettrico (tra famiglie e piccole imprese) e 9,6 milioni nel gas (tra domestici e condomini uso domestico) che beneficiano di condizioni economiche e contrattuali fissate dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente. Nonostante la proroga del passaggio definitivo al mercato libero, però, i consumatori sono sottoposti quotidianamente a un fortissimo pressing telefonico e non per cambiare fornitore. Ecco dieci suggerimenti per evitare le truffe ed effettuare una scelta consapevole.
1 - Firmate solo dopo aver compreso le condizioni di fornitura
Il primo consiglio pratico è di porre attenzione davanti alle sirene di sconti molto consistenti e di prezzi ingannevolmente fissi e/o bassi. Molto spesso chi contatta il consumatore bussando alla sua porta o tramite contatto telefonico gioca la carta dell’offerta che permette di evitare un aumento dei prezzi purché la risposta sia immediata. In questo caso, il possibile raggiro può nascondersi dietro la presentazione di un prezzo complessivo in cui le caratteristiche economiche, la durata dell’offerta e le condizioni che verranno successivamente applicate non sono esposte nel dettaglio. Chiedete sempre - è un vostro diritto - un documento chiaro prima di iniziare la procedura di contrattualizzazione e, se necessario, fatevi contattare dopo qualche giorno per avere il tempo di leggere e fare i dovuti confronti.
2 - Esercitate chiaramente il consenso telefonico
Può capitare che nel caso di vendite di forniture di energia attraverso il telefono (il cosiddetto “teleselling”), il venditore ritenga concluso il contratto a seguito della semplice registrazione telefonica della conversazione. È bene ricordare che il consumatore ha il diritto di confermare per iscritto la propria volontà di concludere il contratto successivamente alla telefonata in cui ha manifestato interesse per l’offerta proposta dal venditore. In alternativa, il consumatore può rinunciare a questo diritto ed esercitare la conferma telefonica ma deve esprimere in modo esplicito la sua volontà. Non solo: la registrazione telefonica deve essere messa nella piena disponibilità dell’utente in modo che possa conservarla e riprodurla.
3 - Fate attenzione alle attivazioni non richieste
Una delle situazioni più ricorrenti è quella di venditori fraudolenti (o loro agenti) che tentano di aggirarvi per farvi cambiare fornitore. Nei casi più gravi, chi contatta il consumatore prova a ottenere i suoi dati anagrafici, di fornitura e perfino bancari, magari millantando l’esigenza di controlli tecnici da parte del distributore o di qualche Autorità (ma è bene ricordare che le verifiche tecniche non rientrano tra i loro compiti) in modo da ottenere la vostra firma “per ricevuta” o “per conferma del passaggio” oppure il vostro consenso vocale. Il consiglio quindi è di prestare la massima attenzione ogni volta che qualcuno vi chiede di firmare dei documenti o di manifestare il consenso a una qualche operazione.
4 - L’assist delle “telefonate di verifica”del consenso
Molti venditori di energia elettrica e gas attivi nelle vendite a domicilio effettuano correttamente la cosiddetta “telefonata di verifica” del consenso anche per intercettare “firme false”: in questi casi è possibile confermare la volontà di cambiare fornitore o negare il proprio consenso senza dover dare spiegazioni e senza costi. In quest’ultima ipotesi, fate in modo di negare chiaramente la vostra volontà di attivare un nuovo contratto.
5- Cosa fare nei casi di contratti non richiesti
Se vi siete accorti di essere stati truffati chiedete innanzitutto copia del contratto da voi asseritamente firmato o della registrazione della telefonata: se siete in grado di dimostrare che la firma o il consenso non sono vostri, potete disconoscere il contratto. Nel caso di attivazione non richiesta ecco come muoversi: avete diritto a non pagare la fornitura (come prevede l’articolo 66-quinquies del Codice del consumo); potete sporgere reclamo all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust); il fornitore non richiesto deve riportarvi al vostro precedente venditore.
6 - Il diritto di ripensamento
Il consenso che avete manifestato nelle vendite telefoniche e a domicilio non è irreversibile: il consumatore può infatti esercitare il “diritto di ripensamento”, cioè può recedere dal contratto nei 14 giorni solari successivi alla conclusione dello stesso senza condizioni o giustificazioni (articolo 52 del Codice del consumo). Questo diritto permette al consumatore di rivedere la propria decisione e tornare indietro se non convinto della scelta fatta o se si accorge di essere stato ingannato su alcune caratteristiche fondamentali dell’offerta.
7 - Tempi e modi per recedere da un contratto
Se volete esercitare il diritto di ripensamento e recedere dal contratto, dovete inviare il modulo o una qualsiasi comunicazione - che riporti i dati identificativi della fornitura (nome/cognome intestatario, i codici alfanumerici POR/PDR che servono a individuare il cliente finale, il codice fiscale, la matricola contatore per il gas e la data di conclusione del contratto) - agli indirizzi forniti dal venditore. È utile ricordare che i 14 giorni di ripensamento decorrono per le vendite a domicilio dalla firma del modulo contrattuale o dall’avvenuta accettazione da parte dell’operatore della proposta di cambio fornitore, mentre nelle vendite telefoniche scattano da quando il consumatore ha inviato la conferma scritta o ricevuto la registrazione della telefonata di conferma.
8 - Rifiutate addebiti una tantum
Tra i casi di truffe segnalate da alcuni consumatori ci sono anche quelle di comunicazioni di addebiti una tantum, di modesta entità, da parte di Autorità o distributori. Non fatevi mai trarre in inganno: si tratta infatti di un modo per farvi credere che l’addebito che troverete sul conto corrente è legittimo contrariamente al vero.
9 - Diffidate sempre di bollette separate
È bene ricordare che i lavori di manutenzione e ammodernamento delle reti elettriche, idriche e del gas sono coperte da appositi voci nelle bollette (che trovate alla dicitura “trasporto e gestione del contatore”) e l’ammontare è deciso dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente: si tratta di importi uguali per tutti i consumatori (in regime di tutela o sul mercato libero) che non sono addebitati con bollette separate. In ogni caso, se qualcuno vi chiama per conto delle Autorità, sappiate che le Authority non contattano mai i singoli utenti se non per iscritto e in casi rari e specifici. Si tratta invece, il più delle volte, di un uso fraudolento del vostro Iban.
10 - Chiedete la revoca di addebiti di ignota provenienza
Nel caso di addebiti di ignota provenienza, è utile sapere che il consumatore può chiedere alla banca la revoca degli stessi entro 8 settimane dal giorno in cui è avvenuta l’operazione di addebito senza dover dimostrare nulla (in caso di addebiti chiaramente non autorizzati, il termine per richiedere la revoca è più ampio, in genere 13 mesi). Per evitare che questo termine trascorra, è bene monitorare periodicamente i movimenti bancari o richiedere l’invio di sms informativi (a pagamento) ogni volta che un addebito è eseguito.
Per approfondire:
● Bollette, dal 1° gennaio nuovo tetto Isee per il bonus sociale: come fare per avere lo sconto
● Luce e gas, ecco perché crescono i reclami sulle bollette
● Bollette luce e gas, doppio binario per la fine della maggior tutela
Celestina Dominelli
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