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Torna la Music Week: perché Milano è la capitale della musica

di Francesco Prisco

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I Greta Van Fleet saranno protagonisti della Milano Music Week con il concerto al Fabrique (Agf)

I Greta Van Fleet saranno protagonisti della Milano Music Week con il concerto al Fabrique (Agf)

Torna la settimana dedicata alla filiera del settore. Che ai piedi del Duomo continua a crescere: boom di pubblico ai concerti e discografia in crescita. La kermesse diventa associazione di scopo

10 novembre 2019
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3' di lettura

«Milano vicino all’Europa, Milano che banche che cambi», cantava Lucio Dalla, padre nobile dell’italica popular music. Milano centro del mondo per chi in Italia vive di musica, potremmo aggiungere 40 anni più tardi. Argomentazioni, le nostre, supportate da dati piuttosto dettagliati.
Ai piedi del Duomo, per esempio, si genera il 47% del giro d’affari del settore, secondo le elaborazioni della locale Camera di commercio. Tenendo dentro anche le attività di radio e Tv, le aziende milanesi della musica muovono addirittura 3,6 miliardi. Le imprese attive sono 950 (il 9,6% rispetto al totale nazionale), crescono dello 0,2% nell'ultimo anno e danno lavoro a 6.964 persone, il 13% del dato italiano.

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La capitale del live
Parliamo di musica live? Milano è la principale piazza del Paese con oltre 2.700 eventi all’anno. Secondo le rilevazioni di Siae riferite alla prima metà del 2019, i concerti nel capoluogo lombardo hanno generato un volume d'affari di 51,9 milioni, il 20% dei ricavi nazionali. Se al dato dei live act sommiamo anche i fatturati di discoteche e concertini, si sale a quota 87,9 milioni, il 12,7% del totale italiano. Milano pesa e continua a crescere: la prima metà dell’anno, in particolare, ha beneficiato delle ottime performance di pubblico di Vasco Rossi, con addirittura sei date a San Siro, ed Ed Sheeran, tra gli artisti internazionali più apprezzati dai millennial.

La capitale della discografia
Parliamo di discografia? I quartier generali di Universal, Sony e Warner, le tre major del mercato, ma anche storiche etichette indie come Sugar e Carosello hanno sede qui. Spotify, piattaforma leader dello streaming, ha recentemente battezzato Milano hub per l’Europa meridionale. E la discografia, grazie allo streaming, continua a crescere: nei primi nove mesi del 2019 la riproduzione online, secondo Fimi, è cresciuta del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso fino a raggiungere il 67% dei ricavi digitali.

Lo streaming per abbonamento è aumentato del 28% (oggi vale il 60% dei ricavi digitali). Cala intanto il fisico (-20%), pari ormai al 27% del mercato discografico totale. «Il trend globale nei primi sei mesi - commenta Enzo Mazza, ceo di Fimi - è stato molto positivo. Positivi anche i dati sul repertorio italiano, con otto titoli su dieci a dominare gli album più venduti» nella prima parte dell’anno.

Torna la Milano Music Week
«La leadership di Milano nel music business è antica. Intorno alla Scala, nell'Ottocento, qui è nata l’editoria musicale con la Casa Ricordi. La sfida del presente consiste nel valorizzare questo straordinario patrimonio con l'internazionalizzazione». Parola di Paolo Franchini, editore e esponente del comitato organizzatore della Milano Music Week, settimana della musica la cui terza edizione si celebrerà dal 18 al 24 novembre. «Momento di riflessione e opportunità di business per le aziende di settore» promosso da Mibact, comune di Milano, Siae, Nuovo Imaie, Fimi e Assomusica, praticamente tutta la filiera delle sette note riunita.
In linea con la grande tradizione delle settimane milanesi, questo evento relativamente giovane mette in fila panel di discussione ed esibizioni live (su tutte, il concerto sold out dei Greta Van Fleet al Fabrique il 24 novembre) nel ribadire la centralità di Milano per il music business nazionale. Con un occhio oltre confine: ospite ufficiale al Base per l’evento Linecheck è il Canada, così da esplorare leopportunità di business con l’Italia.

Il futuro? Un’associazione di scopo
«Il futuro della Music Week - continua Franchini - è rappresentato dalla costituzione di un’associazione di scopo tra i promotori. Solo così l’evento potrà crescere e, come le altre week milanesi, diventare fonte di indotto». La leadership di Milano «viene da lontano», secondo il presidente di Assomusica Vincenzo Spera. «Ha a che fare con la storia e cultura della città, ma c’è anche un fattore strategico: parliamo della metropoli più europea del Paese, meglio collegata ai circuiti internazionali e con il pubblico a maggiore capacità di spesa».

Parole cui fanno eco quelle dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: «Non solo i dati ufficiali della filiera produttiva, ma anche la vivacità del tessuto milanese, facilmente percepibile da chiunque, non soltanto dagli addetti ai lavori, dimostra sempre più come Milano sia indiscutibilmente una delle capitali internazionali della musica».

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