di Alessandro Graziani
Reuters
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Un investimento da 1,5 miliardi in opzioni put (diritto a vendere) con sottostante i principali indici delle Borse mondiali. L’investimento, con scadenza a marzo, è del più noto hedge fund al mondo: Bridgewater che fa capo al miliardario americano Ray Dalio.
È una scommessa su un prossimo crollo delle Borse mondiali? La posizione, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, è stata costruita nelle scorse settimane con controparti le maggiori banche americane, da Goldman Sachs a Morgan Stanley. Nella serata di venerdì' 22, Dalio ha smentito che si tratti di una puntata sul crollo delle Borse e ha accusato la stampa di puntare al “sensazionalismo”.
Ne ha fatto seguito una polemica sui social network globali, con lo stesso Dalio iperattivo («credete a me o al Wsj?», ha scritto su LinkedIn dove ha oltre 1,3 milioni di followers) in cui molti investitori si sono schierati dalla parte di Bridgewater facendo presente che per un fondo che ha asset in gestione per 150 miliardi, investire l’1,5% in opzioni put fa parte della normale di hedging (copertura) del portafoglio.
A parte la polemica tra Dalio e Wsj, l’episodio denota l’ansia con cui gli investitori si avviano verso l’ultimo mese dell’anno (memori del dicembre 2018). Wall Street viaggia sui massimi e i fondi puntano a difendere le performance. Ma vari segnali di “bolla azionaria” stanno emergendo e basta una notizia male interpretata, come lo “short” di Bridgewater, per creare apprensione sui mercati. Lunedì 25 le Borse riaprono, si vedrà se il caso Dalio-Wsj avrà avuto strascichi sull’azionario.
Alessandro Graziani
vicecaporedattore
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