di Sara Sesia
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In zoologia con il termine homing ci si riferisce alla capacità che hanno alcune specie animali, in primis gli uccelli migratori, di tornare a «casa», di ritrovare luoghi familiari benché posti a notevoli distanze, grazie a una sorta di imprinting verso il luogo natio. Il fenomeno migratorio ha da sempre affascinato la natura curiosa dell’uomo, spingendolo a formulare le ipotesi più fantasiose e poetiche, come quella comune ai tempi di Aristotele per cui gli uccelli in primavera volavano fino alla Luna per far ritorno sulla Terra in primavera. Il libro Senza Confini , della giornalista scientifica Francesca Buoninconti (Codice, pagg. 224, €18), ci guida con la leggera scrittura di un battito d’ali, in un viaggio affascinante e scientificamente rigoroso, alla scoperta delle curiosità e delle motivazioni dei migranti nel mondo animale (non a caso, il libro è nella cinquina finalista del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica). «Si viaggia perché i benefici derivanti dall’arrivo a destinazione superano i costi: possiamo dire che i migratori preferiscono andare incontro a una morte probabile, per sfuggire a una morte certa». Ed è la stessa spinta verso la fuga da una morta certa, benché figurata e simbolica, quella che contraddistingue l’adolescenza di molti ragazzi della «generazione trap», che vengono narrati, con brutalità e infinito rispetto, al ritmo serrato delle parole degli artisti trap, da Ascolta i battiti di Zita Dazzi (Il Castoro, pagg.192, € 12,50). L’autrice, per scrivere questo libro, si è messa in ascolto, riuscendosi a sintonizzare con i versi degli artisti, le playlist, le storie su istangram, scegliendo come consulenti gli unici veri esperti e protagonisti: un gruppo di adolescenti generazione trap, appunto. Il risultato è sorprendente, il romanzo non scontato, e lo sguardo che i ragazzi danno degli adulti restituisce tutta l’incapacità dei genitori di essere specchio, guida e nido sicuro a cui far ritorno dopo le esplorazioni verso il mondo che l’adolescenza esige. Senza la capacità di homing , i migratori si perderebbero, così come rischiano di fare gli adolescenti senza genitori capaci di «essere casa» per loro. E se fossero invece i genitori a non fare più ritorno a casa? Alyssa e suo fratello, i giovani protagonisti del romanzo Dry (scritto a due mani da Neal e Jarrod Shusterman, trad. Il Castoro, pagg 386, € 16,50) dovranno far fronte a uno scenario inaspettato quanto sconvolgente, che li costringerà a scelte estreme per sopravvivere. Una corsa contro il tempo, in una California inquietante e disperata, in cui si snoda la narrazione di una catastrofe non troppo inverosimile: l’assenza di acqua causata dai cambiamenti climatici. Una occasione di riflessione in cui, pur nella finzione, iniziare a immaginare possibilità diverse per far fronte a ipotetici prossimi scenari di disperazione.
Il tempo è invece il vero protagonista del romanzo poetico e delicato Nessuno si muova, del francese Olivier Adam (trad. di Eliana Alberini, Camelozampa, pagg.80, € 9,90) , in cui Antoine, un adolescente come tanti, si trova a esperire un fenomeno di cui nessuno pare conoscere l’esistenza: il tempo che si ferma, il mondo attorno che si blocca, come in un fermoimmagine. «Il mare, si sarebbe detto una foto.Le onde che non ricadevano mai, i gabbiani bloccati in pieno volo, con le loro grandi ali aperte. Ma la cosa più strana, anche qui, continuava a essere il silenzio».
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