Norme e Tributi
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Riforma Irpef, come semplificare e riordinare gli aiuti alle famiglie

di M.Mo. e G.Tr.

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(lucadp - stock.adobe.com)

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I punti di incontro e le divergenze nelle proposte della maggioranza per il tavolo di aprile. Asse Iv-Leu sul riordino del sostegno ai nuclei familiari, mentre il M5S va avanti sulla proposta delle tre aliquote più coefficiente famigliare. Riprende quota la rimodulazione dell’Iva

29 gennaio 2020
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3' di lettura

Al tavolo della riforma Irpef chiamata a costruire la delega governativa annunciata per aprile, ogni partito della maggioranza arriva con una proposta propria. Alcune ipotesi sono a uno stadio più avanzato, in altri casi le carte restano ancora coperte, ma nelle prossime settimane saranno le prospettive del nuovo fisco uno dei terreni chiave su cui si dovrà giocare la tenuta della maggioranza alla vigilia di una fase due tutta da inventare.

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Il metodo, già sperimentato senza troppo successo nel caldo autunno della manovra, rischia di non essere dei più promettenti. Ma tra le proposte che stanno prendendo forma possono trovare punti di incontro anche sorprendenti. È il caso, ad esempio, della convergenza inedita, e per ora spontanea, tra Italia Viva e Leu sull’idea di togliere alle regole Irpef il compito di sostenere fiscalmente famiglia e figli.

L’idea, che per Italia Viva vede in prima fila la ministra per la Famiglia , Elena Bonetti, è quella di rafforzare e concentrare in uno strumento

unico, da disegnare nelle prossime settimane nel cosiddetto Family Act, le varie forme di aiuto che oggi si trovano sparse fra regole fiscali, welfare e interventi più o meno sporadici disseminati tra le varie manovre. Un dedalo che spesso fa perdere alle stesse famiglie occasioni di aiuto perché per i non addetti ai lavori il quadro si è fatto così frastagliato da rendere impossibile la sua conoscenza completa.

Su tutto, ovviamente, avranno un ruolo determinante le indicazioni del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che per ora si è limitato a tracciare i principi guida: semplificazione, equità e progressività. Con uno stop a possibili forme di Flat Tax.

Una giungla da riordinare
Il taglio del cuneo è «un pezzettino» di un lavoro che da gennaio 2021 vedrà «arrivare la riforma Irpef», aveva confermato» in un’intervista

radiofonica la viceministra all’Economia Laura Castelli mettendo l’accento sulla «giungla di detrazioni, bonus e deduzioni che vanno riordinate». Al tavolo i Cinque Stelle si presenteranno con la loro proposta a tre aliquote più coefficiente famigliare, ma sarà solo l’avvio della discussione. I costi di un intervento di questo tipo rischiano di essere troppo elevati per non trasformare l’ipotesi in una proposta velletaria impossibile da sostenere sul piano dei conti pubblici.

Ipotesi, tra l’altro, che non piacciono per esempio a Italia Viva, come mostra la proposta di riforma presentata per la prima volta su queste pagine. Dal canto suo Leu studia invece il modello tedesco dell’imposta “su misura”, con una progressività continua in grado di evitare quei salti di aliquote e scaglioni che oggi rendono spesso iniquo il prelievo e scoraggiano di fatto il lavoro rendendo in alcune fasce troppo sconveniente sul piano fiscale l’impegno a per produrre maggior reddito.

Obiettivo semplificazione

Ma un altro possibile terreno comune tra le diverse ipotesi che scenderanno in campo è quello della semplificazione, da portare avanti sia sul fronte delle aliquote sia soprattutto sulla infinità di detrazioni, deduzioni ed eccezioni che oggi hanno snaturato di fatto l’impianto dell’imposta. Semplificazione degli sconti fiscali, che è resa obbligatoria anche dalla matematica. Perché sulla manovra 2021 pesano già oltre 20 miliardi di aumenti Iva e senza un taglio netto alle tax expenditures non c’è modo nemmeno di avviare una riforma vera del Fisco.

E anche l’imperativo dello stop all’Iva, come dimostrano gli interventi di Marattin e della Guerra, finirà per essere rimesso in discussione. Rendere possibile politicamente la rimodulazione dell’Iva bocciata nell’ottobre scorso dovrà essere il contesto complessivo di una riforma che, nelle intenzioni di Italia Viva deve garantire una riduzione strutturale della pressione fiscale da almeno 10 miliardi; e che per Leu deve offrire gli strumenti per combattere l’evasione prodotta oggi anche dal gioco strumentale sulle aliquote negli acquisti e nelle cessioni.

Per approfondire:
Marattin: addio sconti, ma tasse giù di 10 miliardi
Guerra: fuori dall’Irpef gli sconti per i familiari
Sconti, bonus, flat tax: l'Irpef folle di autonomi, dipendenti e pensionati

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