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Un viaggio tra le montagne che ha poco in comune con le consuete vacanze in quota. La Valle Varaita, in provincia di Cuneo, ha tradizioni radicate nel tempo: la cultura occitana è rimasta ben diffusa in queste regioni recondite e tramanda usanze nate ormai 2mila anni fa.
Non solo: la Valle Varaita, con i suoi prati e boschi, è la valle più verde della provincia di Cuneo (per questo è detta Smeraldina), e il profilo del Monviso impreziosisce uno scenario di naturale bellezza, dai primi paesi di fondovalle fino al Colle dell’Agnello, al confine con la regione del Queyras. I piccoli borghi montani di Sampeyre, Bellino, Casteldelfino, Pontechianale e Chianale conservano nuclei autentici di architettura tradizionale e le piccole baite del pascolo estivo. La Valle Varaita ha un paesaggio naturale e culturale estremamente vario con santuari inerpicati sulle montagne (Becetto e Valmala), le meridiane di Bellino, le chiese (Isasca, Rorà, Frassino, Chianale), le piccole cappelle e i castelli di Costigliole Saluzzo, Verzuolo e Casteldelfino.
Ricchissima la fauna. Alle altitudini più basse troviamo soprattutto volpi, cinghiali, tassi, e donnole, mentre salendo di un po’ è possibile imbattersi in caprioli, cervi, lepri, scoiattoli, ghiandaie, ghiri e picchi. Le quote più elevate sono invece popolate da stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, aquile reali, pernici bianche e, di recente, alcuni esemplari di lupo.
Infine una curiosità: alcuni storici sostengono che il mitico condottiero cartaginese Annibale durante la Seconda Guerra Punica sia arrivato in Italia dalla Valle Varaita, superando dunque il Colle dell’Agnello, e non dal Moncenisio, ma si tratta comunque di un’interpretazione che non ha avuto un grande seguito.
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