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Oltre l’8K, le frontiere del display ridisegnano la casa del futuro

di Gianni Rusconi

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5 settembre 2019
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3' di lettura

La casa che parla e con la quale si parla, la casa domotica in cui i dispositivi intelligenti e connessi dialogano fra di loro e rendono più facile, o forse semplicemente diverso, l'accesso ai servizi digitali “federati” dentro gli apparecchi. Nella smart home aumenta il tempo passato davanti al Tv per la visione di programmi lineari e in streaming (lo attestano recenti studi di Nielsen e Deloitte, mentre secondo Netflix il 70% dei suoi abbonati si abbuffa di serie attraverso la televisione) anche perché il televisore in questi anni ha fatto passi in avanti sostanziali nella qualità visiva dei contenuti proposti. Sono lontani i tempi in cui proprio a Berlino si celebrava l'avvento della Tv 3D, poi rivelatasi un flop, ma uno dei leit motiv dell'edizione 2019 di Ifa è proprio questa, la nuova frontiera dei mega apparecchi ultrasottili, ormai del tutto privi di cornici, da piazzare in salotto o da appendere alla parete.

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Philips OLED+984 TV ha vinto nella categoria Home Theatre TV dell'anno per gli EISA Award

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Se nel 2018 la kermesse dell'elettronica di consumo ospitò i primi esemplari di schermi 8K, quest'anno si arriva ai padiglioni della Messegelände berlinese sull'onda dell'annuncio ufficializzato pochi giorni fa dalla 8K Association (8KA), l'organismo che raduna produttori di televisori e di pannelli (come Samsung, Panasonic, Au Optronics, Hisense e Tcl), chip maker, specialisti in ambito audio e video e creatori di contenuti. L'annuncio riguarda per l'appunto le specifiche delle Tv con risoluzione quattro volte superiore (si arriva a 7680 x 4320 punti, e quindi a complessivi 33 milioni di pixel) a quella 4K UHD e definisce i requisiti necessari per ottenere il marchio distintivo di questo standard (parametri di input del segnale, prestazioni del display e formati di interfaccia, che sarà la Hdmi 2.1).

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Come ha sottolineato Chris Chinnock, direttore esecutivo di 8KA, si tratta «un passaggio critico dello sviluppo della tecnologia video di prossima generazione». È noto, per contro, che la diffusione degli apparecchi 8K procederà a ritmo molto lento per ancora parecchio tempo, perché la transazione dal Full Hd al 4K è tutt'altro che termina¬ta (negli Stati Uniti, Paese più ricettivo per lo standard UHD, la penetrazione nelle case non supera il 50%). Se nel 2023, secondo le ultime rilevazioni di IhsMarkit, non si supereranno i quattro milioni di unità vendute, sulla passerella di Ifa, le new entry in salsa 8K comunque non mancheranno: Lg Electronics con i nuovi modelli da 88 pollici Oled e da 75 pollici NanoCell (entrambi in vendita in Italia entro la fine dell'anno), Samsung con l'evoluzione dei Quantum Led farciti di intelligenza artificiale per l'upscaling dei contenuti 4K, Metz con un prototipo da 88 pollici sempre Oled e Sharp con l'atteso monitor/Tv Lcd da 120 pollici con connettività 5G.

Per i televisori ad altissima definizione, come detto, non si attende nel breve-medio termine un boom di domanda e secondo Diego Cavallari, Business & Marketing Director di Philips Tv, il motivo è presto spiegato: «l'8K vuole diventare uno standard ma è ora troppo presto per un suo utilizzo nel consumer».

A quattro anni di distanza dall'avvento dell'Ultra Hd, solo oggi vediamo le prime trasmissioni in 4K e se la tecnologia viaggia a velocità elevata, alimentata da vendor (il riferimento va soprattutto a Samsung, ndr) che spingono forte in questa direzione all'insegna dell'innovazione a tutti i costi, la domanda dei consumatori ha ritmi diversi, e privilegia altri fattori”.

Quali? La possibilità di installare uno schermo da 88 pollici in casa, per esempio, è sicuramente per pochi, mentre i formati da 55 pollici sono alla portata di tutti o quasi. E poi c'è il fattore “intelligenza”, che va oltre la possibilità di interagire con l'apparecchio tramite i comandi vocali di Google Assistant e Amazon Alexa. «Gli algoritmi integrati nel software dei nuovi Smart Tv – osserva Cavallari - analizzano i contenuti visualizzati, i parametri di funzionamento, la luminosità della stanza e piano piano iniziano a capire le abitudini dell'utente, guidandolo nelle sue scelte e nella definizione dei propri gusti d'intrattenimento, sfruttando i metadati digitali dei vari programmi per gestire al meglio le impostazioni e offrire in modalità push contenuti extra e personalizzati». Dietro lo schermo, insomma, opera un vero e proprio computer dotato di sistema operativo (Android), in grado di mettere anche l'utente meno esperto nella condizione di accedere a funzionalità avanzate e di trasformare il tele¬visore nella principale interfaccia display per la gestione della smart home, in¬teragendo direttamente con gli altri elettrodomestici connessi.

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