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Sono centinaia le Academy che le imprese italiane hanno avviato negli anni per aggiungere competenze alle conoscenze acquisite dai lavoratori (soprattutto i neo-assunti) sui banchi di scuola o nelle aule universitarie.
La guida “Academy Italia. Le nuove scuole delle aziende”, in edicola con Il Sole 24 Ore giovedì 23 gennaio. vuole accendere un faro su un fenomeno sempre più diffuso. E sempre più variegato. In un potpourri di iniziative non ancora regolato che, accanto a realtà chiuse e limitate ai propri dipendenti, presenta strutture aperte anche a studenti esterni.
La spiegazione (o almeno una delle spiegazioni) di questo fenomeno va cercata nei numeri. A cominciare da quel 14,7% di italiani (dai 15 anni in su) possesso di una laurea. Un dato che è di gran lunga più basso non solo del campione di diplomati (30,6%) ma anche di quelli in possesso della sola licenza elementare (17%). Se è vero che questa situazione viene da lontano ed è dovuta soprattutto ai bassi tassi di scolarizzazione degli over 65, ci sono un altro paio di indizi che non possiamo trascurare. Il primo riguarda la scarsa propensione alla formazione continua, testimoniata dall'8,1 % di adulti fra i 25 e i 64 anni che ha avuto un'esperienza di apprendimento recente (nelle quattro settimane precedenti) rispetto alla media Ue dell'11,1 per cento; il secondo deriva dall'enorme mismatch tra il numero di posti di lavoro che richiedono basse qualifiche (2,5 milioni nel 2017) e il numero di adulti scarsamente qualificati (oltre 12 milioni). Un vuoto formativo da colmare al più presto. Con il contributo di tutte le parti in causa.
La guida alle Academy aziendali sarà in edicola giovedì 23 gennaio con Il Sole 24 Ore a 0,50 euro oltre al prezzo del quotidiano.
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